Brigitte Challande, 27 novembre 2024. Abu Amir invia il suo messaggio quotidiano sul disastro quotidiano che continua a Gaza.
Foto dell'agenzia di stampa WAFA nella città di Gaza, 26.11.2024.
“Dopo 417 giorni di continua aggressione contro Gaza, la popolazione sta vivendo una situazione umanitaria catastrofica senza precedenti. L’offensiva, che non ha risparmiato alcun aspetto della vita, ha portato al collasso di tutte le infrastrutture vitali, dalla sanità all’istruzione, alla sicurezza e agli alloggi. Gli abitanti, già sottoposti a un blocco prolungato, affrontano oggi molteplici crisi che si aggravano ogni giorno, trasformando la Striscia di Gaza in una delle peggiori tragedie umanitarie della storia contemporanea.
Crisi sanitaria nel nord di Gaza
Nel nord della Striscia di Gaza gli ospedali sono sull’orlo del collasso. Le infrastrutture sanitarie, gravemente danneggiate dai bombardamenti, non riescono più a soddisfare i crescenti bisogni dei feriti e dei malati. La grave carenza di medicinali e forniture mediche sta peggiorando la sofferenza dei pazienti, costringendo i medici a prendere decisioni strazianti sulle priorità terapeutiche in assenza di mezzi salvavita. Il personale medico lavora instancabilmente in condizioni terribili, ma la stanchezza e la mancanza di risorse rendono ogni giorno una vera dura prova. I bambini, le donne e gli anziani, che costituiscono gran parte delle vittime, non hanno accesso a cure mediche adeguate, con un conseguente aumento allarmante delle morti prevenibili.
L'esodo delle famiglie: un calvario senza fine
Foto dell'agenzia di stampa WAFA nella città di Gaza, 26.11.2024.
I bombardamenti incessanti hanno costretto migliaia di famiglie a fuggire dalle loro case nel nord di Gaza, lasciando tutto alle spalle per cercare rifugio. I campi temporanei che li accolgono sono sovraffollati e privi di infrastrutture di base, trasformando la loro vita quotidiana in un inferno. Con l'arrivo dell'inverno queste famiglie soffrono il freddo gelido e le loro tende vengono regolarmente allagate dalle piogge. I bambini, che avrebbero dovuto trovare calore e sicurezza nelle loro case, ora si ritrovano esposti al freddo, senza indumenti adeguati né coperte che li proteggano.
Un’impennata di criminalità e violenza
In mezzo a questa distruzione diffusa, la violenza e la criminalità sono in aumento. Individui armati, approfittando del caos e della mancanza di autorità, commettono atti di violenza, inclusi omicidi e furti. Ogni giorno, persone innocenti vengono prese di mira, sia nelle loro case che per strada, mentre i residenti vivono nella paura costante in una crescente insicurezza.
Gaza meridionale: una crisi umanitaria in peggioramento
Nel sud della Striscia di Gaza la situazione umanitaria è altrettanto disastrosa. I mercati sono quasi vuoti a causa della carenza di merci causata dalla continua chiusura dei valichi di frontiera e dalle severe restrizioni alla circolazione. I prezzi elevati dei prodotti di base aggravano la sofferenza delle famiglie, che faticano a soddisfare i propri bisogni primari. Questa crisi economica è aggravata dalle pratiche di alcuni commercianti che sfruttano la situazione per monopolizzare le merci e aumentare i prezzi, rendendo la vita ancora più insopportabile per la popolazione. Molte famiglie ora fanno affidamento esclusivamente sugli aiuti umanitari, che arrivano in quantità insufficienti e in modo irregolare, lasciando donne e bambini particolarmente vulnerabili alla malnutrizione e alle malattie.
Gli sfollati: tra freddo e alluvioni
Gli sfollati, fuggiti dalle zone di conflitto, vivono in campi improvvisati, privati dei servizi di base. L’inverno ha aggravato le loro sofferenze, con piogge incessanti che hanno allagato le loro tende e lasciato bambini e adulti esposti a malattie legate al freddo e all’umidità. Queste famiglie, che hanno perso tutto a causa dell'attentato, si trovano oggi ad affrontare condizioni di vita disumane, senza un sostegno sufficiente ad alleviare il loro calvario.
L'aggressività come causa principale del disastro
Rastrellamento di palestinesi da parte dell'esercito occupante nel nord di Gaza il 21 novembre 2024.
Tutte queste tragedie, dal nord al sud di Gaza, trovano la loro origine nella continua aggressione contro il territorio. La massiccia distruzione delle infrastrutture, siano essi ospedali, scuole o case, ha lasciato i residenti senza rifugio né speranza. Le crisi successive, che si tratti del collasso del sistema sanitario, degli sfollamenti massicci, della povertà o dell’insicurezza, sono le conseguenze dirette di questa offensiva che non ha risparmiato nessuno.
Conclusione: un appello per un’azione internazionale urgente
Dopo 417 giorni di guerra, un vero disastro umanitario si abbatte su Gaza, mettendo a rischio la vita di un’intera generazione. La popolazione ha bisogno di un intervento internazionale urgente per porre fine a questa aggressione e affrontarne le conseguenze umanitarie. Il silenzio del mondo di fronte a questa tragedia, che ogni giorno peggiora, è inaccettabile. Gaza ha bisogno non solo di aiuti umanitari immediati, ma anche di soluzioni durature per ripristinare la dignità e i diritti fondamentali dei suoi residenti, consentendo loro di vivere finalmente in pace e sicurezza. »
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Marsel ci fornisce informazioni dal Ministero della Salute questo 27 novembre
« Ministero della Salute della Striscia di Gaza:
Rapporto statistico quotidiano sul numero dei martiri e dei feriti a seguito dell'aggressione israeliana in corso per il 417° giorno nella Striscia di Gaza. L'occupazione israeliana ha commesso 3 massacri contro famiglie nella Striscia di Gaza, 33 martiri e 134 feriti arrivati negli ospedali nelle ultime 24 ore. Numerose vittime sono ancora sotto le macerie e sulle strade, senza che i paramedici e le squadre della protezione civile possano raggiungerle.
Il bilancio delle vittime dell’aggressione israeliana ammonta a 44.282 martiri e 104.880 feriti dal 7 ottobre 2023”.
Trovate tutte le testimonianze di Abu Amir e Marsel:
*Abu Amir Mutasem Eleïwa è coordinatore di Progetti contadini dal 2016 nel sud della Striscia di Gaza e corrispondente per l'Unione ebraica francese per la pace.
*Marcel Alledawi è responsabile del Centro Ibn Sina nel nord della Striscia di Gaza, un centro dedicato al monitoraggio educativo e psicologico dei bambini.
Entrambi sono supportati dall'UJFP in Francia.
228a parte: 21 novembre. 229a parte: 22 novembre. 230a parte: 23 novembre. 231a parte: 24 novembre. 232a parte: 25 novembre.
Un anno di Testimonianze da Gaza dal 20/11/2023 al 20/11/2024, dalla 1a alla 227a parte.
Per partecipare alla raccolta “Emergenza Guerra a Gaza”: HelloAsso.com
Le testimonianze sono pubblicate anche su UJFP, Altermidi e su Le Poing.
L’articolo Testimonianze degli abitanti di Gaza: Sopravvivenza quotidiana nell’inferno di Gaza – parte 233 / 27 novembre – 417 giorni di guerra a Gaza: una catastrofe umanitaria che colpisce tutti gli aspetti della vita è apparso per la prima volta su International Solidarity Movement – ISM-Francia.
Fonte: Ismfrance.org
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