Scambio di buone pratiche. Gli eletti macronisti si preparano ad accettare un compromesso sul bilancio della previdenza sociale, ha appreso mercoledì 27 novembre franceinfo da fonti parlamentari. Chiederanno invece un voto durante la Commissione mista mista (CMP) del Parlamento sui contributi dei datori di lavoro, per sottolineare la loro opposizione su questo tema. Anche se voteranno contro la misura sui contributi dei datori di lavoro, i deputati dell’Ensemble pour la République (EPR, ex-Renaissance) hanno deciso di non ostacolare il testo di compromesso affinché il CMP abbia successo.
Deputati e senatori lavorano dalle 14, a porte chiuse, al disegno di legge sul finanziamento della Previdenza sociale. Sulla base del testo votato al Senato si cercherà di trovare un compromesso su una versione che dovrà ancora essere approvata da entrambe le Camere. Nell’Assemblea del 2 dicembre il governo dovrebbe con ogni probabilità ricorrere al 49,3. Segui il nostro live streaming.
Il governo cadrà? In ogni caso, il Raggruppamento Nazionale aumenta la minaccia. Il deputato della Marina Militare Jean-Philippe Tanguy ha confermato mercoledì che il suo gruppo potrà votare su una mozione di censura presentata dalla sinistra in caso di ricorso al 49.3 per l’adozione del progetto di bilancio della previdenza sociale. “Chi voterà a favore di questa censura dovrà assumersene le conseguenze”ha reagito la portavoce del governo, Maud Bregeon, a mezzogiorno, dopo il Consiglio dei ministri.
Avvertimento di Marine Le Pen. Numerose misure contenute nelle leggi di bilancio non soddisfano il partito di estrema destra, in particolare l’aumento delle tasse sull’elettricità e la deindicizzazione delle pensioni all’inflazione. Su questi argomenti, “Le semplici discussioni sono meglio di niente, ma non basteranno”ha commentato Marine Le Pen su X, in reazione ad un articolo di Europe 1 che evocava le trattative tra il suo entourage e quello di Michel Barnier.
La tassazione dell’elettricità al centro dei dibattiti. Mercoledì Maud Bregeon ha stimato che Michel Barnier lo avesse fatto “tese una mano” all’opposizione alla tassazione dell’elettricità, che il governo prevedeva di aumentare nel progetto di bilancio. “Vedremo se potremo fare di più per preservare il potere d’acquisto dei francesi”ha risposto Michel Barnier, interrogato in merito, martedì sera su TF1. La sera stessa il Senato votò contro il provvedimento.
Il premier mette in guardia le opposizioni. Michel Barnier ha stimato, martedì su TF1, che il “il momento è molto serio” a livello di bilancio e mette in guardia contro “gravi turbolenze sui mercati finanziari” in caso di censura da parte del suo governo. Ha escluso anche la possibilità di dimissioni da parte sua.
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