Cyril Pellevat è all’origine di una proposta di legge sull’argomento.
Il senatore dell’Alto Savoia LR parte da una constatazione: sono sempre più numerosi gli incendi che scoppiano nei centri di raccolta differenziata, causati dall’esplosione di batterie al litio e cartucce di protossido di azoto oggetto di errori di smistamento.
Una legge transpartitica
L’Alta Savoia ha unito le forze con il presidente della commissione per l’assetto territoriale e lo sviluppo sostenibile del Senato, Jean François Longeot, per questo disegno di legge che vuole essere un approccio transpartisan. L’obiettivo è responsabilizzare gli operatori di marketing per combattere meglio gli errori di cernita e quindi gli incendi ad essi correlati.
Un fondo per risarcire i danni
Gli impatti ambientali, sanitari ed economici sono significativi, come durante l’incendio nel centro di smistamento Excoffier a Chêne-enSemine. Il testo prevede una sensibilizzazione da parte delle eco-organizzazioni, ma soprattutto la responsabilità delle aziende che commercializzano queste batterie e cartucce. Verrebbe istituito un fondo per coprire parte del costo degli incendi. Cyril Pellevat spiega che “questo fondo finanziato dai produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche e di batterie o da eco-organizzazioni e singoli sistemi approvati sarà quindi destinato a coprire la metà dei costi generati dagli incendi causati dall’accensione di batterie scarsamente raccolte o impossibili estrarre’.
Il principio “chi inquina paga”.
Il disegno di legge prevede inoltre l’applicazione del principio “chi inquina paga” attraverso l’integrazione delle cartucce di gas protossido di azoto all’interno dell’EPR Rifiuti Pericolosi (DDS). Questa integrazione consentirà di individuare una fonte di finanziamento per la raccolta e il trattamento sostenuto dagli enti locali.
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