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L’Assemblea nazionale si oppone a stragrande maggioranza al trattato tra UE e Mercosur con voto consultivo

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Questa diretta è ormai finita.

Una larga maggioranza contraria all'accordo. I deputati hanno respinto con 484 voti “a favore” e 70 “contrari” la proposta del governo che si oppone al trattato di libero scambio tra l'Unione europea e il Mercosur nella sua forma attuale. Nel corso della giornata è stato organizzato un dibattito, ai sensi dell'articolo 50-1 della Costituzione. Il risultato del voto è puramente consultivo e nulla obbligherà il governo a seguire il parere dei deputati.

La rivolta anti-Mercosur si espande in Europa. “La Polonia non accetta, e non siamo i soli, (…) l’accordo con i paesi del Sud America in questa forma”ha dichiarato martedì 26 novembre il primo ministro polacco Donald Tusk. La Polonia si unisce così alla Francia e all’Italia nel tentativo di formare una minoranza di blocco contro questo testo all’interno dell’Unione Europea. Questo pomeriggio è previsto un dibattito sull'argomento all'Assemblea nazionale.

Agricoltori davanti al Parlamento Europeo. Un corteo di 25 trattori del Coordinamento rurale, il secondo sindacato agricolo più grande in Francia, è arrivato vicino al Parlamento europeo a Strasburgo. L'alleanza di maggioranza FNSEA-Giovani Agricoltori prevede di restare in campo fino a giovedì sera, dopo una prima settimana di manifestazioni contro il trattato di libero scambio del Mercosur.

Bruno Retailleau promette fermezza. “Possiamo manifestare in Francia senza romperci, senza ferirci”ha dichiarato il ministro dell'Interno a franceinfo, assicurando che darà prova di fermezza nei confronti degli agricoltori in caso di danni. “Non voglio avere doppi standard” et “La violenza non è costituzionale”aggiungeva l'affittuario della piazza Beauvau, pur considerandolo “la loro causa è giusta”.

La FNSEA chiede azioni calme. “Non siamo qui per infastidire i francesi”ha ribadito Arnaud Rousseau, presidente del primo sindacato agricolo francese. Ha invitato gli agricoltori a non incolpare “alle merci e alle persone”, “perché riteniamo che per raggiungere i nostri obiettivi oggi, rompere e minacciare non sia una soluzione”.


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