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Russia e Austria ai ferri corti sul gas. L’Italia potrebbe trarne vantaggio

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AGI – Le tensioni geopolitiche legate alle forniture di gas russo rafforzano l’importanza dell’Italia come “ponte strategico” per l’Europa, in linea con la strategia di piano Mattei varato dal governo di Giorgia Meloni. L’Italia, infatti, è un importante centro energetico Trasmessoil gasdotto realizzato con lo scopo primario di trasportare gas di origine algerina verso l’Italia e che, dopo la guerra in Ucraina, rifornisce anche Austria, Germania e Slovenia, e con Flusso verdeche collega la Libia alla Sicilia.

AFP – Gli impianti della società tunisina Sergaz, che controlla il tratto tunisino del gasdotto Transmed attraverso il quale scorre il gas naturale dall’Algeria all’Italia

Il settore energetico libico non solo rimane il pilastro economico del Paese, ma lo è sta acquisendo importanza anche per l’Europa. Un articolo pubblicato sul giornale Al Wasat sottolinea che il recenti controversie legali tra Gazprom e la società austriaca OMV sono aumentate le incertezze sulla fornitura di gas russo all’Austria e all’Europa centrale, il che apre nuove prospettive per il gas libico. Con la possibilità che tali tensioni possano portare ad un’interruzione delle forniture russe entro la fine dell’anno, ilL’interesse dell’Austria per il gas libico potrebbe intensificarsi.

Il gas prodotto in Libia viene esportato principalmente attraverso il Gazoduc flusso verdeche collega il Paese all’Italia. Con una capacità di trasporto massima di 11 miliardi di metri cubi all’anno, nel 2023 sono stati esportati verso l’Italia circa 2,52 miliardi di metri cubi di gas, pari al 4,17% del consumo nazionale italiano. Questo livello rappresenta una riduzione del 3,7% rispetto al 2022 e non sfrutta il grande potenziale disponibile. Tuttavia, il potenziamento delle infrastrutture potrebbe contribuire ad aumentare le esportazioni non solo verso l’Italia, ma anche verso paesi come l’Austria, che vuole diversificare le proprie fonti di approvvigionamento.

In questo contesto, il incontro tra il ministro del Petrolio libico Khalifa Abdul-Sadiq e l’ambasciatrice austriaca in Libia Barbara Grosseriveste un’importanza strategica. Le discussioni si sono concentrate non solo sulla ripresa delle attivitàA proposito della Libiama anche sulle prospettive di cooperazione nel campo del gas e dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. L’interesse austriaco potrebbe essere legato alla possibilità di accedere al gas libico attraverso il Green Stream, che rafforzerebbe la cooperazione energetica tra i due paesi e allenterebbe le incertezze legate alla riduzione delle forniture russe.

La Libia produce molto meno gas dell’Algeria, ma le prospettive future migliorano. Ciò è dimostrato, ad esempio, dalla recente ripresa della produzione di gas nel giacimento offshore di Bahr Essalam, aumentata di 33 milioni di piedi cubi al giorno. Là Società petrolifera nazionale (Noc, compagnia petrolifera nazionale libica), in collaborazione con Eniprevede di aumentare ulteriormente la produzione di gas portandola a 750 milioni di piedi cubi al giorno entro il 2026. Parte di questa produzione potrebbe essere esportata verso nuovi mercati, in particolare l’Austria, il che contribuirebbe a diversificare le destinazioni del gas libico e a rafforzare la posizione del paese come mercato regionale. giocatore energetico.

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