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L’Iraq cerca di diversificare i suoi mercati petroliferi verso l’Africa e l’Europa

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L’Iraq, uno dei principali produttori di petrolio al mondo, sta cercando di diversificare i propri mercati energetici oltre i suoi clienti storici in Asia. Secondo Fuad Hussein, ministro degli Esteri iracheno, sono in corso discussioni con diversi paesi europei e sono iniziati sforzi diplomatici con le nazioni africane per valutare le opportunità di esportazione.

Il Paese attualmente produce 4,6 milioni di barili al giorno (bpd), di cui 3,6 milioni destinati all’esportazione, mentre un milione di barili viene consumato localmente. Sebbene Cina e India rappresentino ancora una quota preponderante delle esportazioni irachene, questa iniziativa mira ad espandere la portata del petrolio iracheno ad altri mercati globali strategici.

Importanza della diversificazione

Nel mese di ottobre, la Cina ha importato il 41% delle esportazioni marittime dell’Iraq, corrispondenti a 1,34 milioni di barili al giorno. L’India, dal canto suo, ha assorbito il 28% di questi volumi, riflettendo una significativa concentrazione su due mercati. Hussein ha sottolineato l’importanza di mantenere queste quote di mercato stabilendo al tempo stesso una presenza più ampia, soprattutto in Europa, che potrebbe offrire notevoli opportunità a medio termine.

Presenza cinese in Iraq

La Cina rimane un attore chiave nell’ecosistema energetico iracheno. Oltre alle massicce importazioni di petrolio, le società cinesi detengono partecipazioni in numerosi progetti petroliferi e del gas. Ad esempio, il complesso del gas di Halfaya, costruito e gestito dalla China National Petroleum Corporation (CNPC), costituisce un importante pilastro dell’infrastruttura energetica irachena.

Lo scorso maggio, nell’ultima tornata di licenze per petrolio e gas, le aziende cinesi si sono aggiudicate 10 dei 13 progetti disponibili, confermando la loro crescente influenza sul settore energetico iracheno.

Prospettive africane

L’apertura ai mercati africani costituisce un approccio senza precedenti. Sebbene i negoziati siano ancora in una fase iniziale, il Ministero degli Esteri iracheno considera il continente una regione strategica per la sua crescente domanda energetica e il suo potenziale economico. Questa direzione potrebbe anche rafforzare le relazioni diplomatiche tra l’Iraq e le nazioni africane.

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