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complice di Samuel Gonin?

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È passato più di un mese da quando il corpo di Lina Delsarte, la quindicenne scomparsa a Plaine, nel Basso Reno, è stato ritrovato alla periferia di Sermoise-sur-Loire, nella Nièvre, più di 440 persone chilometri da casa sua. Molto danneggiato, in parte sommerso in un ruscello al di sotto di un terrapieno, i suoi resti giacevano in “In un angolo che nemmeno i cacciatori frequentano”rivela il giornalista di RTL Jean-Alphonse Richard, in un podcast dedicato alla vicenda.

“La sezione ricerche di Strasburgo non ha mai smesso di lavorare sui 260 veicoli avvistati nella zona il giorno del rapimento”continua. Perché è la chiave dell'indagine. Una volta che la Ford Puma grigia, che Samuel Gonin aveva rubato in Germania, fu ritrovata dai gendarmi sequestrata a Narbonne, il DNA di Lina fu identificato sui suoi effetti personali, ma anche, cosa più preoccupante, sulle corde abbandonate nel bagagliaio. era necessario ripercorrere il percorso del principale sospettato.

Ma la polizia se ne è accorta subito Samuel Gonin aveva spento il GPS. Il che non li ha scoraggiati. Perché un altro sistema di geolocalizzazione lo ha tradito: la multimedialità di cui sono dotati i veicoli odierni. Utilizza una carta SIM, che ha attivato ogni antenna relè durante il suo viaggio, consentendo comunque di ripercorrere il suo viaggio. E la mancanza di logica che rivela fa sorgere la domanda: il sospettato si è fermato per incontrare un possibile complice? Non c’è nulla che lo confermi ma i dubbi ci sono (leggi sotto).

Nello stesso podcast, Jean-Alphonse Richard lo specificaLa mappatura parziale di questo percorso ha richiesto settimaneche i punti di incrocio venivano annotati uno per uno. Con una certezza: le soste sono sempre avvenute in campagne, zone boschive.

Una fatidica tappa nei Vosgi?

Infatti, continua il giornalista di RTL, “Samuel Gonin ha guidato quasi esclusivamente su strade nazionali e dipartimentali. Un viaggio irregolare su strade poco frequentate”. Gli inquirenti ne sono quindi convinti “L’autista della Ford Puma grigia ha preso mille precauzioni per evitare di essere scoperto”.

Un corrispondente radiofonico ci racconta che le ricerche dei gendarmi si sono concentrate nei luoghi dove è stato confermato l'arresto di Samuels Gonin. Quanto più lunghe erano queste fermate, tanto più estese erano le ricerche.

Da qui la portata di quelle realizzate “con determinazione” (su 45 ettari, con i droni…) ma senza successo in una foresta dei Vosgi, dove il veicolo si era fermato per 1h30. È stato durante questo periodo che Lina è stata uccisa? Quest'altra domanda per il momento resta senza risposta perché l'autopsia non è riuscita a determinarla.

C'erano tre persone in macchina?

È finalmente il 16 ottobre che i gendarmi invadono Sermoise-sur-Loire senza avvisare le autorità e mantenendo segreto il motivo della loro presenza. La triste scoperta è ormai nota ma su altri punti il ​​mistero resta irrisolto.

Il 23 settembre, giorno del rapimento, Samuel Gonin rubò benzina da un distributore di benzina tedesco e, due ore dopo, si trova a Plaine: è una coincidenza o conosceva la località?

Lascia Montbéliard il giorno del rapimento, prende l'autostrada, va in Germania, ritorna in Francia, a Plaine, ridiscende a Morvan dove passa la notte, torna il giorno dopo a Nevers. È incoerente“, secondo Dimitri Rahmelow, corrispondente radiofonico nella regione del Basso Reno.

Si è detto, sin dalla scoperta della Ford Puma, che Probabilmente Lina era seduta sul sedile posteriore dell'auto a causa della cintura di sicurezza. Potrebbero essere tre nel veicolo? François Daoust, ex direttore dell'IRCGN (Istituto di ricerca criminale della Gendarmeria Nazionale) risponde a RTL:

“Non possiamo escluderlo, peraltro il Pubblico Ministero dichiara (che il giorno del sequestro, ndr) che sulle immagini della videosorveglianza si vede al volante 'solo' Samuel Gonin, da solo. Bisognerà verificare se ci sono stati aiuti esterni.”

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