I gendarmi hanno parlato con due degli ostaggi rilasciati sabato nel comune di Ambakireny Tsaratanàna. |
Quattro uomini hanno trascorso sedici giorni nelle mani di undici rapitori pesantemente armati prima di trovare la libertà nel distretto di Anjozorobe. Le loro famiglie hanno pagato i riscatti.
Ritorno a casa. Quattro padri si sono finalmente liberati dal loro calvario, sabato alle 9, nel quartiere di Anjozorobe. Erano stati trattenuti per sedici giorni dai rapitori.
Non conoscono il luogo esatto in cui sono stati rilasciati, ma informazioni precise confermano che, uscendo dal distretto di Tsaratanàna, i criminali li avevano condotti oltre il fiume Betsiboka. I gendarmi presumono quindi che siano stati abbandonati nei dintorni di Amboniakondro, ad Anjozorobe.
Due di loro, fratelli di 39 e 40 anni, si sono presentati, domenica mattina alle 8, ai gendarmi di stanza al posto di controllo di sicurezza di Antsampanan’i Betenina, nel comune di Ambakireny. Vivono nella stessa circoscrizione elettorale. Le altre due vittime, una delle quali ha 60 anni, sono tornate direttamente alle loro case, ad Andranomisa Anjozorobe e Antevamarina Tsaratanàna, dopo la liberazione.
Il 7 novembre, mentre i quattro paesani si trovavano ad Antevamarina, criminali armati di fucili da guerra e da caccia li hanno sequestrati alle 19,45. Da quel momento in poi, le Forze di Difesa e Sicurezza (FDS) intensificarono le ricerche, senza molto successo.
Riluttante
L’indagine è stata affidata alla Brigata Brieville. I gendarmi hanno sottolineato che le famiglie delle vittime erano riluttanti a collaborare, il che avrebbe potuto accelerare le indagini e portare a risultati positivi.
Sarebbero stati minacciati dai sequestratori e avrebbero preferito non coinvolgere le FDS. Secondo la gendarmeria, hanno tenuto per sé tutte le comunicazioni e non hanno rivelato nulla, nemmeno riguardo all’importo o al totale del riscatto pagato. La squadra giudiziaria cercherà di raccogliere tutti questi dettagli nel corso delle indagini, ascoltando nuovamente le vittime e i loro parenti.
I due ostaggi hanno già confessato di non conoscere nemmeno i loro rapitori, nonostante li abbiano visti. Questo recente caso di rapimento fa sì che i sequestratori continuino ad agire e a deridere l’operazione lanciata dall’Esercito, dalla Gendarmeria e dalla Polizia, in particolare ad Anjozorobe.
Gustave Mparany
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