Per finanziare l’adattamento dei Paesi in via di sviluppo al cambiamento climatico, i Paesi del Nord si sono impegnati a mobilitare uno sforzo annuo di 300 miliardi di dollari. Una cifra considerata insufficiente dai Paesi del Sud, come l’India, che inizialmente avevano fissato le loro aspettative a 1.300 miliardi. La Cina, come Singapore e i paesi del Golfo, non parteciperà a questo sforzo finanziario. La COP di Baku, infatti, non ha adottato misure per ampliare la cerchia dei contribuenti, nonostante l’arricchimento di queste nazioni dopo la firma degli Accordi di Parigi. Di fronte alla delusione generata da questo accordo, è molto probabile che le divisioni Nord-Sud diventino ancora più accentuate.
Sebbene questa COP sia stata descritta come una “COP di transizione”, in realtà potrebbe essere riassunta come una “COP di contesto”. Questo contesto è segnato da alcune ombre pesanti: quella di Donald Trump e del disimpegno internazionale sulla causa ecologica, il crescente debito dei paesi europei e, infine, gli interessi geopolitici dei paesi in via di sviluppo, che hanno rallentato l’adozione di misure ecologiche più ambiziose. .
Vale anche la pena sottolineare un’importante assenza nelle discussioni: l’uscita dai combustibili fossili. Questa omissione durante la COP in Azerbaigian fa temere una graduale rimozione di questo tema dall’agenda sul clima, segnando potenzialmente la fine dell’impegno ecologico (già limitato) dell’Arabia Saudita. Nonostante tutto, sembra emergere un rinnovato interesse per il mercato dei crediti di carbonio grazie alla nuova regolamentazione.
Infine, la presidenza dell’Azerbaigian è stata criticata per la sua gestione dei dibattiti e per il suo status di produttore di petrolio, cosa che ha danneggiato la credibilità di questa COP. Nel complesso, i recenti vertici internazionali sul clima stanno provocando un profondo disincanto e le aspettative si rivolgono ora alla COP di Belém, in Brasile, del prossimo anno.
Ne parliamo con Lorenzo Tubianapresidente della Fondazione europea per il clima e membro dell’Alto Consiglio per il clima.
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