Me Olivier Godard, avvocato del foro di Le Mans, non è il tipo che moltiplica gli interventi mediatici. Preferisce la discrezione alla luce. Prima di dire “sì” a un colloquio, ci pensa, valuta i pro e i contro. La maggior parte delle volte rifiuto
assicura. Educatamente ma con fermezza.
Questo lunedì, 21 ottobre 2024, nel suo ufficio di rue du 33e Mobile, molto vicino al tribunale di Le Mans, il signor Godard ha accettato di parlare del “caso Belluardo-Chide”. Mercoledì 27 novembre saranno vent'anni da quando Martine Chide e Yves Belluardo furono uccisi nella loro casa, rue de l'Éventail a Le Mans. Questo duplice delitto, perpetrato in una tranquilla strada della città di Le Mans, a due passi dal Jardin des Plantes, non è stato chiarito.
Il fascicolo è di dieci volumi
riassume Me Godard per esprimerne la grandezza. L'indagine è colossale, complessa e con decine di strade da esplorare. Martine Chide e Yves Belluardo hanno avuto una vita ricca, relazioni sociali, professionali e amichevoli in abbondanza. Tutto è stato esaminato attentamente. Non ne è venuto fuori niente. E' il fascicolo maledetto, anche l'arma del delitto, anzi le armi (un fucile a pistola calibro 22 ed un coltello) non sono mai state ritrovate.
Un assassino determinato
Erano le 23:00 e le 2 o le 3 del mattino di quella notte da venerdì 26 novembre a sabato 27 novembre 2004 quando Martine Chide e Yves Belluardo furono uccisi.
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