Un veicolo fermo che invadeva una corsia della Highway 15 e un guidatore distratto dal caricabatterie del cellulare hanno contribuito alla morte di un bambino di 7 anni l’anno scorso, rivela l’indagine del medico legale.
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“Tutte le circostanze di questa morte, il rapporto dell’indagine e le testimonianze dimostrano che l’incidente è stato causato da fattori umani”, indica il Sig.e Denise Langelier.
Le sue scoperte sulle circostanze della morte di Evan Dalcourt sono state appena rivelate.
L’omino era sul sedile posteriore della Mercedes di suo padre quando morì quasi un anno fa, nel novembre 2023.
L’autista si era fermato sul lato sinistro dell’autostrada, vicino a Sainte-Adèle, nei Laurenziani, per vedere se c’era un problema meccanico. Aveva “sentito un rumore sotto il suo veicolo”.
“I dati raccolti mostrano che la Mercedes sconfina di 25 cm nella corsia sud sul lato sinistro dell’autostrada in una corsia di 3,49 metri”, scrive M.e Langelier.
Il padre è stato poi visto da testimoni viaggiare a piedi in spalla.
Stava guardando il suo caricabatterie
Nel frattempo, un uomo alla guida di una Chevrolet Silverado ha distolto per qualche istante gli occhi dalla strada per verificare se il caricabatterie del cellulare funzionava.
All’improvviso ha visto la Mercedes e il suo autista e ha provato a frenare, ma era troppo tardi.
La sua velocità è stimata a 130 km/h al momento dell’impatto, cosa che non ha dato alcuna possibilità a Evan.
Foto tratta da Facebook, Fan Lucky
In questo caso non sono in discussione le infrastrutture, la visibilità e nemmeno la segnaletica, si legge nel rapporto.
La Mercedes su cui morì Evan non aveva difetti, secondo un’ispezione limitata ai danni da collisione. Non è noto se durante la tragedia fossero utilizzate le luci lampeggianti.
Si noti che la Sûreté du Québec ha depositato presso il Direttore dei procedimenti penali e penali (DPCP) un rapporto d’indagine per guida pericolosa e negligenza criminale che hanno causato la morte.
Tuttavia non è stata presentata alcuna accusa.
Lasciato affamato
La madre di Evan dice di essere rimasta “davvero sorpresa” da questa decisione del DPCP.
“Quello [les autorités] dire, è che non esiste alcuna prova concreta che si tratti di negligenza. Ma per me, solo il fatto che lo sia [dans l’accotement de gauche]è negligenza”, afferma Fannie Lachance-Dalcourt.
Colui che lamenta di non sapere concretamente cosa abbia spinto il padre della vittima a fermarsi, si sta ancora riprendendo dalla morte di Evan.
Evan, ancora una volta tra le braccia di sua madre, Fannie Lachance-Dalcourt.
Foto tratta da Facebook, Fan Lucky
“Io e mio figlio eravamo estremamente legati”, confida. Vivo la mia vita. Lavoro, vado a scuola, ma è estremamente difficile”.
Colonnello Denise Langelier
Foto fornita dal coroner Denyse Langelier
Il coroner Langelier ha presentato due raccomandazioni alla Société d’assurance automobile du Québec.
Uno riguarda la prevenzione del cellulare durante la guida. L’altro riguarda l’integrazione di campagne sull’immobilizzazione sicura del veicolo in caso di emergenza.
– Con Jonathan Tremblay
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