Mentre la guerra in Ucraina continua, Kiev lancia l’allarme. Secondo le sue analisi, i componenti occidentali verrebbero utilizzati per fabbricare missili destinati alla Russia. Come ? Deviando le sanzioni internazionali.
La guerra in Ucraina si intensifica, i missili russi sotto controllo
L’Ucraina si trova ad affrontare un problema preoccupante: alcuni missili e droni utilizzati contro il suo territorio incorporano tecnologie occidentali. Questa scoperta evidenzia i difetti del regime delle sanzioni. Ma soprattutto solleva interrogativi sui circuiti di fornitura clandestini.
Dalla primavera del 2024, l’Ucraina ha osservato un marcato aumento nell’uso di missili balistici e droni d’attacco da parte della Russia. Tra queste armi figurano i missili nordcoreani KN-23, le cui capacità tecnologiche dipendono fortemente da componenti elettronici occidentali.
Secondo gli investigatori ucraini, circa il 70% dei componenti dei missili KN-23 provengono da produttori con sede negli Stati Uniti, Germania e Svizzera. Un funzionario dell’intelligence ucraina ha detto alla CNN che questi componenti svolgono un ruolo cruciale nei sistemi di guida e di propulsione. Pertanto, consentono a questi missili di svolgere con precisione le loro missioni mortali.
Rivelare detriti
Lo rivelano le analisi dei frammenti di missili raccolti dai luoghi degli attacchi in Ucraina la presenza di microchip prodotti da nove aziende occidentali, tra cui alcune nei Paesi Bassi e nel Regno Unito. Le parti prodotte fino al 2023 dimostrano l’esistenza di una rete logistica che collega i produttori occidentali alla Corea del Nord, nonostante le sanzioni.
In un magazzino a Kiev, i ricercatori ucraini stanno analizzando meticolosamente i detriti di missili e droni. Questo lavoro ha permesso di identificare circuiti contraffatti fabbricati in Cina, utilizzati per mascherarne l’origine. Pechino costituirebbe quindi un canale chiave nel trasferimento di queste componenti.
La diversione dei componenti elettronici viene spesso effettuata da intermediari o distributori con sede negli Stati Uniti e in Canada. Secondo un rapporto CAR, il 75% dei componenti identificati in alcuni missili provengono da soli cinque distributori. Questo fenomeno evidenzia le carenze del regime sanzionatorio. Kiev chiede un rafforzamento significativo del sistema.
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