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Il dollaro cade con la nomina del nuovo segretario al Tesoro americano

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Il dollaro è caduto lunedì 25 novembre, dopo l’annuncio della nomina di Scott Bessent a ministro del Tesoro americano, una figura percepita come moderata dai mercati, che potrebbe contenere il deficit di bilancio invece di farlo esplodere. Intorno alle 10:45 GMT (11:45 a Parigi), la valuta americana si è indebolita dello 0,65% contro l’euro, a 1,0487 dollari, e dello 0,36% contro la sterlina, a 1,2576 dollari.

L’ex dipendente del miliardario George Soros, spaventapasseri di parte dei repubblicani, che poi ha lanciato la propria società di investimenti, Scott Bessent, nominato venerdì al Tesoro da Donald Trump, è noto a Wall Street. Questo amico intimo di lunga data della famiglia Trump “è percepito come favorevole alle politiche di crescita e di riduzione del deficit, e la sua nomina è stata accolta positivamente dai mercati (azionari, ndr), preoccupati per l’entità del deficit di bilancio americano e per l’impatto inflazionistico delle nuove tariffe doganali” promesso, riassume Kit Juckes, della Société Générale.

Bitcoin è vicino a $ 100.000

Questa decisione ha quindi agito come a “catalizzatore per un calo dei rendimenti obbligazionari (americani), un aumento degli indici azionari e un dollaro più debole” in apertura della seduta, nota l’analista. Il biglietto verde ha finora beneficiato del programma del neoeletto presidente, che prevedeva un ampliamento del deficit e un’accelerazione dell’inflazione negli Stati Uniti, che probabilmente ritarderebbe i tagli dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed).

Il calo del dollaro lunedì è stato più marcato rispetto all’euro, rispetto al quale venerdì scorso ha raggiunto il massimo degli ultimi due anni a causa dell’attività deludente di novembre nella zona euro. I trader Forex rimarranno attenti alla prima stima dell’inflazione della zona euro per il mese di novembre pubblicata venerdì. “Questi nuovi dati potrebbero rafforzare le aspettative di un taglio di mezzo punto percentuale del tasso di riferimento della Banca Centrale Europea (BCE) a dicembre o metterle in discussione, dando potenzialmente una spinta all’euro”indica Ipek Ozkardeskaya, della Swissquote Bank.

Prima di ciò, mercoledì, il «minuti» dall’ultima riunione monetaria della Fed all’inizio di questo mese, dall’indice di inflazione PCE per ottobre e dalla crescita del terzo trimestre negli Stati Uniti. Da parte sua, Bitcoin continua a innervosire gli investitori avvicinandosi al livello dei 100.000 dollari, sulla scia dell’elezione di un presidente americano decisamente pro-cripto. Dopo essere salito a 99.728,36$ venerdì, è sceso leggermente lunedì intorno alle 10:45 a 98.390,44$.

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