Come possiamo aiutare l’Ucraina a ricostruire la propria infrastruttura di telecomunicazioni dopo più di 1.000 giorni di guerra contro la Russia? Per provare a rispondere a questa domanda, la federazione infraNum, sindacato francese che riunisce i professionisti della fibra, si è recata da martedì 13 a giovedì 14 novembre a Varsavia (Polonia) per la seconda edizione del forum Ricostruire l'Ucraina
[Reconstruire l’Ukraine, N.D.L.R.]dedicato al futuro del Paese. Tra i partecipanti, Étienne Dugas, ideatore di questa federazione nel 2012 e oggi vicedirettore generale dell'azienda Grolleau, numero uno francese nella produzione di quadri elettrici urbani, situata vicino a Cholet a Montilliers (Maine-et-Loire).
“Mostrare il nostro know-how francese”
Durante la prima edizione del forum, InfraNum ha firmato un accordo con il governo ucraino per ricostruire e ammodernare la propria rete di telecomunicazioni, parzialmente distrutta dalla guerra. Il progetto, stimato in 10 miliardi di euro, si svolgerà in due fasi: innanzitutto valutare il costo della copertura totale ad altissima velocità, con l'80% di fibra ottica. Étienne Dugas lo conferma questa prima parte volgerà presto al termine
. La seconda fase consisterà nell'implementazione di un progetto pilota di otto mesi per riabilitare una stazione 4G in una posizione lontana dal fronte. L'obiettivo è quello mostrare il nostro know-how francese
in termini di telecomunicazioni, sia per la fibra che per le soluzioni wireless, a fronte dell’attiva concorrenza europea. Con un contributo di 756.000 euro della FASEP [un fonds mis en place par Bercy]questo progetto rappresenta un'opportunità per Grolleau. Essendo presenti in anticipo, abbiamo la capacità di essere parte della ricostruzione
sottolinea Étienne Dugas.
“La pace è ovviamente un prerequisito”
Sebbene la seconda edizione del forum si sia concentrata maggiormente sull'energia, il legame tra energia e telecomunicazioni resta inscindibile, soprattutto in un contesto di guerra dove infrastrutture come la rete elettrica restano obiettivi strategici. Le reti di telecomunicazioni, anche se spesso colpite, riescono a funzionare soprattutto grazie ai satelliti. Concretamente potrebbero emergere opportunità commerciali per Grolleau che spera vendere prodotti
in Ucraina, in particolare i suoi famosi armadietti che si trovano ai piedi delle antenne e che ne permettono il funzionamento. La pace ovviamente rimane un prerequisito
sostengono Étienne Dugas, precisando però che la concorrenza economica ci sarà maleducato
all'indomani del conflitto.
Un periodo di transizione
In Francia, con l'80% delle case collegate alla fibra ottica, questo mercato che rappresentava fino al 50% del fatturato di Grolleau sta vivendo un forte rallentamento. Fa male
Di più lo avevamo anticipato
afferma il suo vicedirettore generale, aggiungendo che esistono ancora alcuni impianti in Bretagna e in Alvernia. Considerate un fattore di crescita, anche le stazioni di ricarica elettrica sono in difficoltà. Tra le grandi scorte dei suoi clienti, il calo dei sussidi e l’esitazione di politici e produttori sui motori 100% elettrici, Grolleau fatica a mantenere il ritmo. Con l’esaurimento delle azioni, le prospettive per il 2025 sono piuttosto buone
rassicura comunque.
Un futuro più luminoso
Nonostante queste sfide, Grolleau punta su investimenti strategici per diversificare. L'azienda ha ottenuto un vantaggio nel mercato dei data center modulari, dove sta iniziando a raccogliere i frutti del suo posizionamento iniziale. Allo stesso tempo, la progressiva acquisizione di OMP Mectron, azienda italiana specializzata in attrezzature indoor, dovrebbe consentire a Grolleau di raddoppiare le proprie dimensioni e di internazionalizzarsi. Questa acquisizione ci permette di diventare a livello mondiale
si rallegra il DAG, citando siti strategici in Cina, Messico e Italia. Anche in Francia, Grolleau ha consolidato la sua posizione con importanti commesse, come quella di Chantiers de l'Atlantique per le porte delle cabine di un gigantesco transatlantico (3 milioni di euro) o un contratto con Enedis per i posti di trasformazione elettrica (15 milioni su tre anni). Con questi progetti e un team di quasi 200 persone, Grolleau vede un futuro più stabile e promettente: L'inverno sarà lungo, ma è chiaro che ci sono grandi prospettive davanti a noi!
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