I leader dei gruppi parlamentari saranno ricevuti, a partire da lunedì, dal Primo Ministro, mentre c’è la minaccia di vedere votare il Raggruppamento Nazionale sulla mozione di censura che probabilmente presenterà la sinistra.
Pubblicato il 25/11/2024 08:17
Aggiornato il 25/11/2024 08:56
Tempo di lettura: 3 minuti
Michel Barnier gioca sul bilancio la sopravvivenza del suo governo. Per evitare una mozione di censura, ha lanciato un’operazione di sminamento incontrando i leader dei gruppi parlamentari dell’opposizione nella settimana da lunedì 25 a giovedì 28 novembre. Ognuno adotta la propria strategia e il proprio stato d’animo, a cominciare da Marine Le Pen, accolta lunedì mattina, che appare impaziente.
Secondo chi la circonda, Michel Barnier non l’ha mai invitata a Matignon. Marine Le Pen lo trova “lunare”. Certamente il capo dei deputati della RN ha ricevuto telefonate cortesi dal Primo Ministro, e alcuni rappresentanti eletti del Raggruppamento Nazionale sono stati ricevuti a Bercy. Ma, come sottolinea un deputato della RN, “Prendere il tè con un ministro non è una trattativa parlamentare”. Questo stesso deputato quasi si rammarica di Bruno Le Maire. “Il fatto che questa intervista avvenga adesso la dice lunga…” commenta un dirigente del partito, che descrive un Primo Ministro in gravi difficoltà, costretto a negoziare con la RN per evitare la censura.
Marine Le Pen arriva lunedì mattina in una posizione di forza, con lei “linee rosse” : non toccare i portafogli delle classi medie e operaie. La sua prima richiesta resta quella di non aumentare le tasse sull’elettricità. “Una richiesta non illegittima”ammette un membro del governo, mettendo in guardia sui costi di questa misura. “In ogni caso, la RN non censurerà su una questione sostanziale, ma sulla tattica”, crede un ministro.
Determinato, il capo dei deputati ribelli si recherà lunedì un po’ più tardi a Matignon per dire a Michel Barnier che è possibile un bilancio completamente diverso. Mathilde Panot difende un cambiamento del software, ben oltre il semplice “linee rosse”. “Non credo che si possa trovare un compromesso” lei scivola. Sta arrivando un dialogo tra sordi. Mathilde Panot lo ritiene “questo governo è illegittimo” e si prepara a votare per la sfiducia, qualunque cosa accada.
Mercoledì Michel Barnier incontrerà i socialisti, un altro gruppo i cui voti potrebbero evitare la censura. Il leader dei deputati del PS, Boris Vallaud, difende ufficialmente un bilancio vicino a quello di Mathilde Panot. Tuttavia, il suo tono è diverso. Parla di a “spirito di responsabilità”. “Michel Barnier diceva di essere un uomo di compromesso e di dialogo”, ricorda Boris Vallaud.
Queste parole suscitano qualche speranza nel governo. “La responsabilità dei socialisti è immensa”, insiste il portavoce. Domenica, però, l’entourage di Boris Vallaud ha stemperato questo ottimismo. “Le porte al dialogo sono aperte, ma dovrebbero essere molto, molto ampie. Non compreremo i nostri voti con concessioni minime”. riassume un deputato socialista.
Related News :