Il giornalista specializzato Fif Tobossi e il regista di video musicali Lionel Hirlé firmano insieme un documentario in cinque episodi sulla storia del rap francese attraverso i suoi due periodi d’oro. Lavoro serio nonostante alcuni pregiudizi incerti.
A proposito di Eric Delhaye
Pubblicato il 24 novembre 2024 alle 19:30
lIl rap francese ha vissuto una prima epoca d’oro, nel 1995, quando è stato sostenuto da NTM, IAM o dal collettivo Secteur Ä, fino all’incoronazione di 113 alle Victoires de la Musique 2000. Poi una seconda, dal 2015 al 2020, ancora operativa. “È finita per il rock, il varietà, la Top 50. Adesso è il rap,” afferma il veterano Mokobé, membro del 113, in 20 Piges, le due epoche d’oro del rap francese. La serie di documentari è stata co-scritta da Fif Tobossi, co-fondatore dei media specializzato Posizione P, e Lionel Hirlé, regista di video musicali: la fotografia del film è raffinata.
Descrive la trasformazione in due decenni di un genere che un tempo era ribelle e denigrato, ora sociale e prepotente. Soprattutto, racconta la storia di un colpo di stato, da parte del rap che ha creato il proprio ecosistema per aggirare l’industria discografica, come sperava Booba nel 2000: “Abbiamo deciso di fare le cose da soli. Se non funziona, dipende da noi. » Diviso in temi porosi (musica, economia, comunicazione, palcoscenico, riflessione della società), il documentario si basa su un mosaico di testimonianze di rapper e beatmaker, ma anche di manager, produttori, giornalisti, influencer, ecc.
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Da Parigi a Marsiglia, tutti osservano che la seconda età dell’oro si è allontanata dalla prima assumendo di adescare il grande pubblico a collezionare dischi d’oro e riempire gli stadi. Da PNL a Jul passando per Vald e Le Juiice, la nuova generazione inventa i propri codici e metodi, dalla produzione alla commercializzazione, senza preoccuparsi del “messaggio” dei vecchi. Nonostante una sequenza contorta e pregiudizi incerti (estratti da film muti), 20 ragazze… scava l’argomento nei suoi angoli più sofisticati, dimostrando che il rap francese è abbastanza creativo, denso e plurale da poter essere decifrato in un periodo di tempo simile.
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