La giuria del Premio del pubblico, composta da 14 ascoltatori di RTS provenienti dai sette cantoni francofoni, ha premiato questa domenica “Al cuore della bestia”, il primo racconto di Lorrain Voisard, autore imeriano la cui prosa traspone con grande abilità da i suoi pochi mesi di lavoro in un mattatoio francofono.
Nel libro il sangue pulsa, la carne trema e i denti digrignano. Durante la lettura è difficile sfuggire a questi movimenti. Una storia potente di un’immersione in un mattatoio francofono, “Al cuore della bestia”, pubblicata da Éditions d’en bas, non può lasciarti indifferente. Lorrain Voisard descrive le urla, il freddo, gli odori e la morte con la precisione di un reporter di bordo. Un talento naturalista notato dalla giuria pubblica della RTS, che lo ha decretato vincitore 2024.
Presentato questa domenica 24 novembre nell’ambito del programma radiofonico Quartier Livre (RTS Première), il Premio del pubblico 2024 rende omaggio a un approccio raro nella Svizzera romanda. Esplicitamente parte di una lunga stirpe letteraria, che va da Upton Sinclair a Joseph Pontus, da Emile Zola a Tristan Egolf, il primo libro dell’autore, nato nel 1987 a Saint-Imier, si ispira alla forma romanzesca per comporre un primo- documentario sulla persona.
Un nerd incorporato
Probabile sosia dell’autore, il narratore Arthur Jolissaint viene assunto in un mattatoio di campagna. Intellettuale di bordo come potevano esserlo gli “establishment” del dopo maggio 68, il giovane scopre e descrive con precisione i gesti che questa piccola società, a stragrande maggioranza maschile, ha compiuto per rifornire l’industria della carne.
Nessun attivismo mostrato, tuttavia, in questa inquietante immersione. Nonostante l’angoscia e la repulsione che prova, il narratore si astiene da ogni giudizio sulla legittimità di queste fabbriche di morte, giocando con la forma narrativa in un’abile alternanza tra la cronaca dal vivo e la distanza necessaria per prenderla.
Assenza di pregiudizi
Questa deliberata assenza di pregiudizi ha funzionato, per i membri della giuria, a favore della sua storia. Al termine di un anno di intensa lettura (quasi 40 libri) e di cinque sessioni di deliberazione, i 14 membri della giuria, provenienti dai sette cantoni francofoni, hanno selezionato quattro opere: “Agnus Dei” di Julien Sansonnens (ed. de l ‘Aire), “Ciò che resta di tutto questo” di Fanny Desarzens (a cura di Slatkine), “Mio Dio, lasciami vincere” di Sonia Baechler (a cura di Bernard Campiche) e “Nel cuore della bestia”.
Quest’ultimo vinto “dall’umanità che emerge dagli scambi sociali di cui è testimone, dalla poesia e dall’audacia formale del suo racconto, nonché dall’assenza di giudizi definitivi sull’industria che osserva e descrive”, in le parole della giuria. “Il lettore impara, si confronta con se stesso, non si diverte ma si lascia trasportare da un linguaggio preciso, vivace e molto evocativo”, sottolinea un membro della giuria.
Dotato di una dotazione di 10.000 franchi, il Premio è stato assegnato al vincitore al Nouveau Monde di Friburgo, nel corso di un evento pubblico organizzato in collaborazione con il festival Textures. Lorrain Voisard succede a Mélanie Richoz e diventa il 38° autore a cui è stato assegnato questo riconoscimento creato nel 1987.
Ogni anno il Premio del pubblico RTS sostiene gli autori svizzeri o residenti in Svizzera. Si tratta di uno dei premi letterari più importanti della Svizzera romanda, che mette in risalto il ruolo di attore culturale svolto da decenni dalla RTS nella sua missione di servizio pubblico.
Nicolas Julliard/mh
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