Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ritiene questa domenica 24 novembre che una “soluzione” “accettabile da tutte le parti” non sarà lontana dall'essere raggiunta nel contesto del conflitto tra Israele e Hezbollah.
Il capo della diplomazia francese Jean-Noël Barrot ha invitato domenica 24 novembre Israele e i libanesi a cogliere una “finestra di opportunità” che si apre per concludere un cessate il fuoco nel conflitto tra Israele e Hezbollah.
“Si apre una finestra di opportunità e invito tutte le parti a coglierla”, ha dichiarato il ministro degli Esteri a France 3.
“Attraverso la diplomazia, lavorando con le parti coinvolte sui parametri che consentono di garantire sia la sicurezza di Israele, ma anche l’integrità territoriale del Libano, credo che siamo in procinto di raggiungere una soluzione che possa essere accettabile a tutte le parti e che devono intervenire affinché cessi il fuoco e si fermi anche la catastrofe umanitaria”, ha aggiunto, definendosi “cauto”.
“Ulteriori progressi”
I suoi commenti fanno eco a quelli dell'inviato speciale del presidente americano, Amos Hochstein, che ha riferito di “ulteriori progressi” verso una tregua durante un tour in Libano e Israele questa settimana.
Sostenuta da Parigi, Washington ha presentato la settimana scorsa alle autorità libanesi un piano in 13 punti che prevede una tregua di 60 giorni e lo spiegamento dell'esercito nel sud del Libano, una delle roccaforti di Hezbollah.
Alla domanda anche sul mandato d'arresto internazionale emesso giovedì dalla Corte penale internazionale (CPI) contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e se quest'ultimo verrebbe arrestato se si recasse in Francia, il ministro francese ha indicato: “È una questione ipotetica da alla quale non devo rispondere finché è ipotetica.”
Ma “la Francia applicherà sempre il diritto internazionale”, ha aggiunto, precisando che questo mandato è la “formalizzazione di un'accusa” e non una sentenza.
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