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Gli occidentali “non devono fissare una linea rossa” nel loro sostegno all’Ucraina, ritiene Jean-Noël Barrot

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In un'intervista rilasciata a BBCil ministro ha detto di non escludere “alcuna opzione” per gli aiuti all'Ucraina, cinque giorni dopo l'uso dei missili americani a lungo raggio sul territorio russo.

“Sosterremo l’Ucraina con la massima intensità e per tutto il tempo necessario”. Il messaggio di Jean-Noël Barrot è chiaro. In un'intervista alla BBC trasmessa questo sabato, il Ministro degli Affari Esteri ha esortato gli alleati occidentali ad aiutare Kiev nella sua guerra senza porre limiti o condizioni. “Per quello ? Perché è in gioco la nostra sicurezza”.sostiene il capo della diplomazia francese. “Ogni volta che l’esercito russo avanza di un chilometro quadrato, la minaccia si avvicina di un chilometro quadrato all’Europa”.

In quest’ottica Jean-Noël Barrot esorta gli occidentali a farlo “non impostare o esprimere linee rosse” sulla portata e sulla durata dell'aiuto. Una dichiarazione carica di significato, cinque giorni dopo che Kiev aveva colpito per la prima volta il territorio russo con missili americani a lungo raggio. Dopo il “luce verde” da Washington, citato domenica dalla stampa americana, l'esercito ucraino ha attaccato nella notte tra lunedì e martedì la regione russa di Bryansk con queste armi con una gittata fino a 300 km.

Dopo gli Stati Uniti, anche la Francia potrebbe acconsentire all’uso di tali armi? SÌ, “in una logica di legittima difesa”risponde Jean-Noël Barrot, senza però confermare se le armi francesi fossero già state utilizzate. Già lunedì il presidente francese Emmanuel Macron si era pronunciato “completamente buono” la decisione degli Stati Uniti di consentire a Kiev di utilizzare missili a lungo raggio in Russia.

“Nessuna opzione” esclusa

In questa intervista, trasmessa il giorno dopo un incontro a Londra con il suo omologo britannico David Lammy, Jean-Noël Barrot ha affermato di incoraggiare anche, a livello geopolitico, l'adesione dell'Ucraina alla NATO. Un’adesione auspicata dal presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj. “Siamo aperti a un invito”ha affermato l'ospite del Quai d'Orsay, precisando che su questo aspetto la Francia esercita pressioni sul “amici e alleati dell’Ucraina”versare “avvicinarli alle nostre posizioni”. Per quanto riguarda l'invio di truppe di terra, cosa ne pensa il ministro? “Non escludiamo alcuna opzione”insisteva Jean-Noël Barrot.

Una risposta che fa eco a quella del presidente Emmanuel Macron lo scorso febbraio. Durante una conferenza internazionale a sostegno dell’Ucraina, il capo dello Stato ha dichiarato che non si dovrebbe inviare truppe di terra occidentali in Ucraina “da escludere”considerato tuttavia che non vi era “nessun consenso” in questa fase per questa ipotesi. Il capo dello Stato ha sostenuto a “ambiguità strategica” assunto, “Non ho assolutamente detto che la Francia non fosse favorevole”ha dichiarato, limitandosi a precisarlo “È stato menzionato tra le opzioni.” A maggio è apparso anche sui media britannici: L'economista che Emmanuel Macron ha ribadito questa posizione.

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