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Quattro morti in Libano e diciannove a Gaza dopo gli attacchi israeliani notturni

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Gli sforzi diplomatici per raggiungere un cessate il fuoco non riescono a calmare la violenza dei bombardamenti. Secondo le autorità libanesi, l'esercito israeliano ha effettuato intensi attacchi su Beirut nella notte tra venerdì e sabato, distruggendo un edificio residenziale e uccidendo almeno quattro persone.

I residenti della capitale del Libano si sono svegliati all'alba al suono di tre grandi esplosioni. Gli scioperi hanno preso di mira e distrutto completamente un edificio residenziale nel quartiere popolare e densamente popolato di Basta. Le ambulanze si sono riversate sul luogo dell'edificio preso di mira, dove i soccorritori hanno ripulito le macerie alla ricerca di possibili sopravvissuti, secondo le immagini di AFPTV.

Israele colpisce sempre più duramente

Il Ministero della Sanità ha riferito di almeno quattro morti e 23 feriti. L'agenzia di stampa nazionale libanese ANI ha parlato di un “terrificante massacro da parte di aerei israeliani che hanno distrutto un edificio residenziale di otto piani con cinque missili”. Gli scioperi hanno preso di mira anche la periferia meridionale di Beirut, roccaforte di Hezbollah situata vicino all'aeroporto internazionale della capitale.

Dall’8 ottobre 2023, secondo il Ministero della Sanità libanese, più di 3.640 persone sono state uccise in Libano, la maggior parte dal 23 settembre 2024. Il ritmo degli attacchi israeliani ha accelerato dopo la partenza di Beirut dall’inviato americano Amos Hochstein, che ha fatto la spola tra Israele e Libano nel tentativo di raggiungere un cessate il fuoco.

Anche Israele, che combatte Hamas nella Striscia di Gaza, al confine meridionale, ha bombardato prima dell'alba e al mattino tre settori del territorio palestinese assediato, uccidendo almeno 19 persone secondo la Protezione civile. “Diciannove palestinesi sono stati uccisi e più di 40 feriti in tre massacri provocati dagli attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza”, a Gaza City, Khan Younes e Rafah, ha detto il portavoce della Protezione civile, Mahmoud Bassal.

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