È questa la vicenda di cui si parla ogni giorno sulla stampa israeliana: i “Bibileaks” (i “Bibi leaks”, soprannome di Benjamin Netanyahu. Trova origine nella storia di uno zelante consigliere del primo ministro israeliano, Elie Feldstein: avrebbe beneficiato della complicità dei servizi segreti dell'esercito, per avere accesso a documenti segreti della difesa che avrebbe poi modificato, poi trasmesso alla stampa per giustificare la strategia di la guerra totale del governo a Gaza e i siluri dei negoziati con Hamas sullo scambio di ostaggi e prigionieri.
Nel dettaglio, la vicenda è iniziata lo scorso giugno quando un ufficiale della riserva dell'esercito ha inviato a Elie Feldstein una copia di documenti riservati. Per alcune settimane il consigliere di Netanyahu li ha tenuti in contatto. Il 31 agosto 2024, il corpi senza vita di sei ostaggiprobabilmente giustiziati dai miliziani di Hamas, vengono ritrovati in un tunnel a Gaza. L'opinione pubblica è infiammata, vengono organizzate manifestazioni per chiedere una tregua e la liberazione degli ostaggi.
Questo è il momento scelto da Elie Feldstein per rilasciare alla stampa la copia modificata del documento. Sceglie il settimanale tedesco Immagine e il Cronaca ebraica britannico, che gli permette di aggirare la censura militare imposta sui media israeliani. Gli articoli pubblicati il 6 settembre raccontano, con false prove a sostegno, come Hamas manipoli le famiglie di ostaggi per danneggiare gli interessi di Israele.
Benjamin Netanyahu ha quindi nuovi argomenti per giustificare il suo rifiuto di negoziare. Le manifestazioni perdono intensità, la guerra continua, gli ostaggi restano a Gaza: nell'enclave sono ancora un centinaio, tra cui due francesi. Molti di loro sarebbero morti.
**>> Guerra in Medio Oriente: Benjamin Netanyahu ha dato il via libera all'attacco al cercapersone contro Hezbollah, dice un portavoce
**L'indagine prende di mira l'entourage di Netanyahu
A quasi tre mesi dalla pubblicazione di questi articoli, oggi è una questione di Stato: prima c'è stata un'indagine segreta da parte dell'esercito e dell'intelligence interna, poi è subentrata la giustizia. Elie Feldstein è ora dietro le sbarre. Rischia una possibile condanna all'ergastolo.
Nel mirino degli investigatori ci sono anche ufficiali e altri consiglieri di Benjamin Netanyahu. Al momento non ci sono prove del coinvolgimento diretto del Primo Ministro, che però dovrà comparire tra una decina di giorni in un altro caso, questa volta di corruzione.
Ciò che colpisce, però, è la veemenza e l'aggressività dei ministri al potere nel difendere Elie Feldstein e nel chiedere le dimissioni dei principali funzionari, accusati di ledere gli interessi dello Stato e del Primo Ministro. Benjamin Netanyahu ha respinto la sua ex ministro della Difesa, Yoav Gallantche considerava troppo critico. Potrebbe provare oggi a far cadere nuove teste, per sfuggire alla giustizia
Related News :