La Camera preliminare della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto il 21 novembre 2024 contro il primo ministro Benjamin Netanyahu, il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant e Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri (Deif) per “crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi in Israele e Palestina dal 7 ottobre 2023”.
Le nostre organizzazioni chiedono alla Francia di impegnarsi ad arrestare le persone oggetto di questi mandati d'arresto se si recano in territorio francese, di cooperare con la Corte penale internazionale per garantire che gli autori di crimini siano affrontati davanti alla giustizia e di sostenere la Corte contro le pressioni che stanno avendo luogo ed è probabile che continuino a contrastarla. L’emissione di questi mandati rafforza ulteriormente la necessità di adottare sanzioni contro le autorità israeliane.
Ricordiamo che gli Stati parti dello Statuto di Roma hanno “l’obbligo di cooperare pienamente con la CPI (articolo 86 dello Statuto) e di garantire che la loro legislazione nazionale preveda procedure per dare esecuzione a tutte le richieste di cooperazione della Corte avanzate ai sensi del Capitolo IX dello Statuto di Roma”. dello Statuto (articolo 88 dello Statuto)”
Accogliamo con favore la dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri francese del 20 maggio, secondo la quale la Francia “sostiene la Corte penale internazionale, la sua indipendenza e la lotta contro l’impunità in tutte le situazioni”. L’emissione di questi mandati di arresto è un passo importante per porre fine l’impunità che regna da anni in Israele e nei territori palestinesi occupati. Ora aspettiamo, più che dichiarazioni, un'azione risoluta da parte della Francia per eseguire questi mandati di arresto.
Lo status della Corte Penale Internazionale (CPI), creata per punire gli autori dei più gravi crimini internazionali, vale a dire il crimine di genocidio, i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e l'aggressione, si applica a qualsiasi individuo indipendentemente dalla sua veste ufficiale. [1].
È necessario che i responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, siano essi parte di Hamas o del governo israeliano, siano ritenuti responsabili delle loro azioni. Secondo l’ONU, dal 7 ottobre 2023 sono morti più di 43.972 palestinesi e 1.500 israeliani.
Firmatari:
Piattaforma delle ONG francesi per la Palestina, Associazione France Palestine Solidarité, AJPF, AURDIP, CCFD-Terre Solidaire, Cimade, Chrétiens de la Méditerranée, Lega per i diritti umani, MRAP, Pax Christi France, Unione ebraica francese per la pace.
Foto: Corte penale internazionale © Greger Ravik
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