La scoperta di Lucy è avvenuta nella regione di Afar, nell'Etiopia nordorientale. Donald Johanson, un antropologo americano, e lo studente che lo accompagnava, Tom Gray, individuarono un pezzo di gomito, probabilmente appartenuto a un ominide. Pochi giorni dopo, l’analisi di questi resti preumani fu chiara: si trattava di una donna. Ha vissuto 3,2 milioni di anni aC.
Denti, vertebre, frammenti di bacino, femore, tibia, ma anche ossa di braccia come omero, radio e ulna: queste sono infatti tra le numerose ossa scoperte durante una spedizione guidata da Donald Johansson, Yves Coppens e Maurice Taieb in cui risiede l'eccezionalità della scoperta. Appartengono tutti a un unico fossile registrato con il numero scientifico AL 288-1, per la 288a località esplorata sulla riva destra del fiume Awash, in Etiopia.
Vengono raccolti, assemblati molto rapidamente e grazie alla simmetria dello scheletro emerge una silhouette abbastanza precisa. I frammenti del bacino permettono agli scienziati di stabilire che si tratta di un soggetto femminile. Viene ribattezzata Lucy, un omaggio alla canzone dei Beatles” Lucia nel cielo con diamanti » nelle orecchie di tutti i membri della spedizione scientifica.
Un'altra certezza: che sia in Africa, in Francia o negli Stati Uniti, tutti conoscono Lucy, membro eminente di una storia collettiva internazionale. Esposte in molti musei del mondo sotto forma di repliche, le sue ossa originali rimangono ben custodite, in un luogo sicuro, nel suo paese d'origine, l'Etiopia.
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