È la stagione del barbecue per gli appassionati della griglia. A partire dagli anni ’60 le abitudini di consumo della carne sono cambiate e lo stesso vale per le professioni di macellaio e salumiere.
Una storia di macelleria
Il 18 marzo 1961, il conduttore Richard Pérusse presentò nel programma un lungo resoconto sulla professione del macellaio Orientamento.
Il presentatore Richard Perusse cita le statistiche sul consumo di carne e sul numero di animali macellati. Dipinge un ritratto della formazione e della professione del macellaio.
Il rapporto ritorna alla storia della macelleria.
Se non vuoi avere freddo, dicevano i nostri nonni, devi mangiare molto. In passato ogni famiglia aspettava che arrivasse il freddo per macellare. Ogni residente dissanguava, tagliava e affumicava la propria carne in preparazione alle vacanze e all’inverno.
Nel suo articolo il giornalista ricorda che all’inizio degli anni ’60 i canadesi mangiavano in media 68 kg di carne rossa all’anno. Una cifra che è scesa notevolmente, attestandosi oggi intorno ai 41 kg. Il consumo di pollame è diventato sempre più importante.
Il facilitatore dipinge un ritratto della formazione e della professione del macellaio.
Dal 1950, in Quebec, gli apprendisti macellai impararono il mestiere al Montreal Meat Institute, una delle prime scuole di questo genere in Canada.
Nel rapporto vediamo i futuri macellai studiare l’anatomia animale.
Una coscia di maiale diventa un prosciutto, una coscia, uno stinco, un femore, un osso tondo. […] Il giovane macellaio deve conoscere per nome ciascuno dei pezzi che è chiamato a vendere. Poche massaie metterebbero un filet mignon su un quarto di manzo, ma tutti lo chiedono.
Il macellaio deve valutare a colpo d’occhio le perdite e cercare di essere il più preciso possibile nel taglio per evitarle.
Il giornalista ricorda anche l’importante ruolo dei salumi.
Oggi mangiamo più pancetta, salumi, prosciutto e salsicce affumicate che carne fresca.
Macellai di famiglia
15 agosto 1996 nello show Semplicemente la vitaEmmanuel Bilodeau incontra il macellaio italiano Benito.
Sognando di fare il cowboy, Benito è diventato macellaio: conosce il bestiame come le sue tasche. Narratore: Emmanuel Bilodeau.
Questo macellaio, tanto colorato quanto appassionato, mostra ai suoi ragazzi come tagliare i pezzi di carne. La ricetta delle salsicce italiane e le spezie utilizzate per prepararle rimarranno un segreto di famiglia.
Io, tutti i miei segreti, tutto il mio sapere, lo trasmetto solo ai miei figli.
A Ottawa, anche la macelleria Weatherall è un affare di famiglia.
Reportage di Christian Millette sulla macelleria Weatherall, un’azienda a conduzione familiare nel quartiere Vanier di Ottawa.
Il 13 maggio 2006, la trasmissione Vale la deviazione ci presenta la sua proprietaria Irene Weatherall, allora 82enne, che serve ancora i suoi clienti con i suoi due figli.
Il commercio fa parte del paesaggio del quartiere Vanier da più di sessant’anni.
Il macellaio mobile
16 aprile 2010 nello spettacolo È la vitala giornalista Isabelle Lavigne accompagna un macellaio itinerante.
Daniel Morel, un produttore di carne bovina del Quebec, ha deciso di espandere le sue attività dalla fattoria alla tavola. È anche un macellaio ambulante in Estrie. La giornalista Isabelle Lavigne.
Daniel Morel si rivolge direttamente al consumatore offrendo i suoi prodotti da un rimorchio attaccato al suo veicolo, il suo banco di carne mobile.
Mi piace il contatto diretto. Sono felice di vedere il mondo e sono felice di spiegare i miei prodotti.
Il macellaio si reca nei mercati locali o direttamente da un privato che riunisce alcuni vicini.
Molti consumatori apprezzano questa vicinanza al produttore.
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