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“Era un ragazzo d’oro”: Radio Balises piange Jean-François Baudic, morto a Lorient lunedì 18 novembre

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“Eravamo tutti sotto shock, non volevamo credere che fosse lui, siamo tutti profondamente addolorati, devastati”, confida Isèle Vincent, impiegata di Radio Balises. La tragica scomparsa di Jean-François Baudic, durante un incidente stradale avvenuto nella notte tra domenica 17 e lunedì 18 novembre 2024, si è diffusa rapidamente nel paese di Lorient. “Jean-François era la definizione stessa di gentilezza”, afferma Isèle. Qualcuno generoso, molto umano. Era di grande aiuto, sempre pronto ad aiutare. Niente era complicato con lui. “Era un ragazzo d'oro”, sussurra Géraldine Berry, presidente di Radio Balises, “così gentile e sempre sorridente. Siamo tutti molto colpiti”.

Uno dei pionieri dell'associazione

Insegnante del liceo Colbert, a Lorient, è stato uno dei pilastri dell'associazione, sin dalla creazione della radio nel 2018. Appassionato di cinema e musica, ha condiviso le sue passioni attraverso diversi spettacoli: “Take your time”, “ Videodrome”, “Le mix de Bodérik”. “Bodérik era il suo soprannome all'interno dell'associazione, amava la musica elettronica ma non solo”, racconta Isèle, “il pop, ma anche la musica degli anni '80, le canzoni francesi. Era anche il nostro DJ, conduceva le nostre serate “Bamboche”, dietro il suo giradischi.” E il cinquantenne amava l'arte nella sua totalità. “Era interessato a tutto. Era qualcuno che aveva un ottimo gusto. Mi colpì come un esteta”. Jean-François Baudic era anche e soprattutto fedele all'associazione. “Siamo 80 volontari, e la particolarità è che non necessariamente ci incontriamo tutti spesso”, aggiunge Isèle, “ma lui era su tutti i fronti, molto attivo, sempre il primo a offrirsi per fare un'iniezione di mano e molti di noi lo conosceva.”

Un addio impossibile

Il giorno dopo la sua scomparsa, martedì 19 novembre, una ventina di membri di Radio Balises si sono incontrati una sera in un bar di Lorient. “Avevamo bisogno di vederci per essere tristi insieme”, aggiunge Isèle, “per pensare a lui. Ci siamo raccontati aneddoti, cose bellissime. E abbiamo pianto”. Riflettere, ricordare, parlare di un uomo che li ha accompagnati e con cui hanno condiviso tanti momenti. “Ritrovarci ci ha fatto bene, ma siamo ancora in una forma di stupore. Ce ne accorgeremo nei momenti in cui lui non c'è. Cercheremo di rendergli omaggio in onda nelle settimane a venire, quando ne avremo bisogno, quando sarà il momento giusto. È impossibile dirgli addio, ma abbiamo la sua voce, che ci teniamo vicino”, conclude Isèle.

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