Il Senato degli Stati Uniti ha votato giovedì una serie di proposte legislative presentate dal senatore Bernie Sanders volte a limitare i trasferimenti di armi a Israele. I tre testi, ciascuno relativo ad un diverso tipo di equipaggiamento militare, sono stati tutti respinti a larga maggioranza. La prima risoluzione, che chiedeva la sospensione della vendita di carri armati a Israele, è stata respinta con 79 voti contrari, 18 favorevoli e un'astensione. Se il fallimento era prevedibile, il numero dei sostenitori democratici ha sorpreso gli osservatori, con 18 senatori del partito di maggioranza che hanno votato a favore della limitazione.
Anche la seconda proposta, riguardante la cessazione delle vendite di mortai a Israele, è stata respinta con 78 voti contrari, 19 favorevoli e un'astensione. Il terzo e ultimo testo, relativo alla sospensione delle consegne dei sistemi JDAM (kit di guida che trasformano le bombe convenzionali in munizioni di precisione), ha subito la stessa sorte con 80 voti contrari, 17 favorevoli e un'astensione.
“Anche se il tentativo della sinistra di limitare le vendite di armi a Israele è fallito come previsto, il campo progressista è riuscito a mobilitare tra i 17 ei 19 sostenitori della richiesta di fermare le consegne di armi”, ha sottolineato un analista politico.
Tra gli oppositori ai trasferimenti di armi c’erano non solo membri dell’ala progressista del Partito Democratico, ma anche alcune voci più sorprendenti, tra cui i senatori Dick Durbin e Jon Ossoff.
La leadership democratica ha considerato il risultato del voto un successo, con la maggioranza dei membri del gruppo che ha votato contro il taglio degli aiuti militari, mentre il campo progressista è stato lieto di essere riuscito a raccogliere un numero significativo di consensi per le sue proposte.
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