Il Fronte Polisario accusa la Francia di “sostenere esplicitamente” l’“occupazione” marocchina del Sahara. In un comunicato diffuso dall'agenzia SPS, il movimento indipendentista ha condannato “la tendenza di alcune potenze, tra cui i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (delle Nazioni Unite), a minare gli accordi di pace e ad eludere la legalità internazionale per quanto riguarda la conflitto nel Sahara Occidentale.
Il Fronte Polisario ha denunciato questi “tentativi di indebolire gli sforzi di pace per risolvere il conflitto attraverso le recenti posizioni espresse da alcuni paesi”, soffermandosi sul caso della Francia che “ha sostenuto esplicitamente le politiche di occupazione, di “annessione e di assorbimento applicate dal regime marocchino”. Per il movimento separatista, nessuna soluzione “giusta” e “finale” al conflitto del Sahara “può essere immaginata al di fuori di un quadro giuridico realistico e credibile”.
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Il Polisario ha chiesto un referendum “libero ed equo” in cui “il popolo Saharawi deciderà il proprio destino e lo status finale della sua terra, il Sahara Occidentale”. In questo senso, ha ringraziato i “Paesi amici e fraterni”, tra cui l’Algeria, che sostengono il diritto all’autodeterminazione dei Saharawi, ribadendo il suo desiderio di “contribuire positivamente” e “cooperare” per raggiungere “una pace giusta e sostenibile” e “creare un clima di convivenza e di integrazione tra i loro Paesi e i loro popoli”.
Questo comunicato stampa arriva quasi due settimane dopo il discorso della Marcia Verde del re Mohammed VI in cui ha affermato che il referendum era “inapplicabile” e ha invitato le Nazioni Unite ad “assumersi le proprie responsabilità” su questo tema. “C’è un crescente riconoscimento internazionale a favore della marocchinità del Sahara, oltre ad un ampio sostegno all’iniziativa di autonomia”, ha aggiunto il monarca, sottolineando che “accanto a questa situazione di legalità, c’è purtroppo un altro mondo separato dalla verità che vive ancora delle illusioni del passato”, in riferimento al Fronte Polisario.
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