Israele ha lanciato martedì un “nuovo attacco” contro una base della Missione di pace delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL), ha annunciato il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, denunciando un atto “intollerabile”. “Oggi c'è stato un nuovo attacco. Tre razzi sono caduti su Chamaa. È intollerabile”, ha dichiarato a Bruxelles, a margine di una riunione dei ministri della Difesa europei.
Sono oltre 10.000 i soldati UNIFIL presenti in Libano
“Ho provato a contattare il mio nuovo collega israeliano (Israel Katz, ndr), non ci sono riuscito, per ribadire ciò che avevo detto a Gallant (al suo predecessore Yoav), e cioè che le basi dell'UNIFIL sono basi che rappresentano la missione internazionale della ONU ma che sono anche paesi amici di Israele”, ha continuato.
In un comunicato il ministero della Difesa italiano ha riferito che “otto razzi da 107 millimetri hanno colpito il quartier generale del contingente italiano e il settore occidentale dell'Unifil a Chamaa, nel sud del Libano”. I proiettili sono caduti su “aree all'aperto e sul magazzino dei pezzi di ricambio dove non erano presenti soldati”. L'incidente non ha causato feriti ma “cinque soldati italiani sono stati posti in osservazione nell'infermeria della base”, ha riferito la stessa fonte.
L'Italia ha infine accusato Hezbollah di essere responsabile degli attacchi missilistici martedì contro il quartier generale del contingente italiano della missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL), che inizialmente aveva attribuito a Israele. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha denunciato nel pomeriggio da Bruxelles “un attacco intollerabile” e ha detto di volerlo rendere noto al suo omologo israeliano, Israel Katz. Ma secondo una fonte ministeriale all'AFP, “il ministro non aveva le informazioni giuste” in quel momento. “Hezbollah è responsabile dell'attacco”, ha aggiunto questa fonte.
“Sono in corso le indagini per determinare il luogo di partenza della sparatoria e individuare i responsabili”, sottolinea il ministero. Dal 1978, più di 10.000 caschi blu dell'UNIFIL sono di stanza nel sud del Libano per fungere da cuscinetto con Israele, responsabili in particolare del monitoraggio della Linea Blu, la linea di demarcazione fissata dall'ONU tra i due paesi. L'Italia è il principale contribuente europeo (1.068 soldati, secondo l'Onu), davanti a Spagna (676), Francia (673) e Irlanda (370).
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