L’autore franco-algerino Kamel Daoud, Goncourt 2024 per il suo romanzo “Houris” (Gallimard), è accusato da Saâda Arbane, vittima della guerra civile in Algeria, di aver sfruttato la sua storia e i suoi traumi per i bisogni del suo lavoro. Sopravvissuta a un massacro durante il decennio nero, colei che fu seguita dal punto di vista medico dalla moglie di Kamel Daoud nel 2015 dice di essersi riconosciuta nel personaggio principale del libro, Aube.
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Secondo la denunciante, sarebbe stata invitata a casa dei coniugi Daoud per prendere un caffè. A quel punto, lo scrittore gli avrebbe chiesto il permesso di raccontare la sua storia. Una proposta che lei avrebbe declinato. “Più tardi, sua moglie mi ha detto che stava scrivendo un libro e io le ho detto che non volevo che riguardasse la mia storia. Mi ha detto “Niente affatto… sono qui per proteggerti”. Il lavoro “è una violazione della mia privacy”, ha detto a One TV, un canale algerino.
Questo lunedì, l’editore Antoine Gallimard ha denunciato gli attacchi “diffamatori” contro l’autore. “Se “Houris” è ispirato ai tragici eventi accaduti in Algeria durante la guerra civile degli anni ’90, la sua trama, i suoi personaggi e la sua eroina sono puramente di fantasia”, ha detto in un comunicato stampa.
Un romanzo sulla violenza del “decennio nero”
“Dalla pubblicazione del suo romanzo, Kamel Daoud è stato oggetto di violente campagne diffamatorie orchestrate da alcuni media vicini a un regime di cui nessuno ignora la natura”, continua il direttore della casa editrice che gli ha vietato di presentare le sue opere. alla Fiera Internazionale del Libro di Algeri, che si è conclusa sabato. Il divieto di partecipare a questo spettacolo è stato notificato alle edizioni Gallimard all’inizio di ottobre, quando “Houris”, il romanzo sulla violenza del “decennio nero” (tra il 1992 e il 2002), era già considerato uno dei grandi favoriti du Goncourt.
Ha vinto il premio più importante della letteratura francese il 4 novembre. Il libro non ha potuto essere pubblicato in Algeria, dove è soggetto a una legge che vieta qualsiasi lavoro su questo periodo sanguinoso che, secondo i dati ufficiali, ha causato la morte di almeno 200.000 persone. Dopo l’interdizione del libro e della nostra casa editrice alla Fiera del libro di Algeri, è stata la volta della moglie (psichiatra professionista, ndr), che non aveva in alcun modo fornito le basi per la stesura di “Houris”, ad essere colpita in la sua integrità professionale”, continua Gallimard.
“Houris”, che nella fede musulmana designa le giovani promesse del paradiso, è un romanzo nero, ambientato in parte a Orano, sulla sorte di Aube, una giovane donna muta da quando un islamista le ha tagliato la gola il 31 dicembre. 1999.
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