La stagione estiva è finita, ma quali sono i problemi che ne derivano?
Esatto, si riparte con una vendetta. In particolare falsi pignoramenti a fini di vendita e locazioni fraudolente. Abbiamo molti annunci su Internet per affitti da ottobre a giugno, ad esempio. Da quello che vedo ogni giorno, alcuni proprietari sono convinti che siano normali. Il problema degli alloggi si sta diffondendo in tutto il dipartimento. Ho visto a Saint-Vincent-de-Tyrosse un T3 a 1.800 euro al mese, è da impazzire, non esiste il concetto di prezzo.
Credi che i proprietari abbiano una forma di libero arbitrio per fissare i prezzi?
Mancano dati, sia sugli affitti annuali che su quelli turistici. Quando chiedo il prezzo medio degli affitti, in alcuni posti, durante le commissioni di conciliazione dipartimentali dove siedo, per esempio, nessuno sa rispondere. Ma da gennaio 2024 i proprietari dovranno seguire il contratto di locazione standard previsto dal governo e facendo riferimento al canone precedente. Questo è già tutto.
La legge sulla tassazione degli alloggi turistici ammobiliati, sostenuta in particolare dal deputato Iñaki Echaniz, sta guadagnando slancio. Si tratta di un argomento altrettanto approfondito nelle Landes come nei Paesi Baschi?
Lo stiamo seguendo da vicino. Ho incontrato Iñaki Echaniz al congresso HLM di Montpellier. La legge sulla tassazione degli alloggi turistici ammobiliati dovrebbe essere sottoposta al comitato paritetico entro la fine dell'anno, secondo il nuovo ministro (Valérie Létard, ndr). Questo è un enorme passo avanti.
Per quello ?
A mio avviso, ciò che è importante, oltre alla riduzione della scappatoia fiscale per gli alloggi turistici ammobiliati, è la loro regolamentazione, inquadrata in una piattaforma nazionale. Permetterà, in sostanza, alle autorità pubbliche di sapere chi affitta (turisticamente), quindi di controllare la tassa di soggiorno, di stabilire delle quote – che riguardano i comuni con più del 15% di seconde case, siamo a più del 60% a Hossegor e Capbreton – e di concedere o meno il noleggio, se rispetta anche criteri specifici (norme antincendio, diagnosi di prestazione energetica). Stiamo andando nella giusta direzione.
Il primo ministro Michel Barnier rilancia il progetto studiato dal precedente governo, che attribuisce maggiori poteri ai sindaci nell'assegnazione degli alloggi sociali. Ciò contribuirà a colmare la carenza di HLM?
Assolutamente no. Questo è un grande passo indietro. Faccio parte del comitato di assegnazione di XL Habitat. Da quando sono lì, ho osservato la riduzione del clientelismo e, oggi, ci stiamo ritornando. Se questo progetto passa, mi rifiuterò di sedermi. E' un abuso. I sindaci hanno già il potere a monte, scelgono i dossier, ma la discussione è collegiale. Dobbiamo preservare il criterio prioritario di una richiesta: l'urgenza, perché a volte si tratta di persone che vivono nelle loro auto. Spesso ho avuto il pensiero dei sindaci, perché mi è capitato di scoprire che i dossier presentati erano abbastanza recenti: “Eh ecco, io presento solo i dossier delle persone che vengono a trovarmi. » Consiglio quindi a tutti gli inquilini di rivolgersi ai Centri comunali di azione sociale, ai municipi, ai sindaci, col rischio di vedere la loro pratica cadere nell'oblio.
Hai l'impressione che il mondo politico, a livello locale e non solo, stia affrontando di petto la questione abitativa?
Ci sono progressi. L’edilizia abitativa è un problema di crescente interesse per i governi e le politiche locali. Deve continuare. Non vorrei che non esistessero più Airbnb, ma dobbiamo trovare una via di mezzo. Se lasciamo proliferare gli affitti turistici, ci ritroveremo con città morte, dove le imprese non troveranno lavoratori. Il diritto di proprietà sì; il diritto di speculare, no.
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