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È morto all’età di 95 anni Charles Dumont, cantante e compositore di Edith Piaf

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Dopo il successo di No, non mi pento di nulla, scritta per l’«usignolo di Ménilmontant», il compositore gli consegnerà quasi quaranta canzoni. Dopo la morte del cantante, lui stesso ha eseguito le sue creazioni come La tua sigaretta dopo l’amore .

“Questa canzone farà il giro del mondo. Non ti lascerà mai più. Ti seguirà per tutta la vita”. La piccola Piaf, con il suo incredibile intuito artistico, lo capisce subito componendo per lei No, non mi pento di nullaCharles Dumont darà una spinta alla sua carriera e, meglio ancora, lascerà un segno indelebile nell’arte della canzone francese.

Più di sessant’anni dopo questa melodia incantatrice, scritta con le parole di Michel Vaucaire, questo artista che per tutta la sua vita ha ripetuto con umiltà che senza Piaf, “noi non siamo niente”questo musicista che compose quasi quaranta partiture per questa piccola donna che entusiasmò la Carnegie Hall di New York, è morto serenamente nella sua casa all’età di 95 anni, nella notte tra domenica e lunedì, a seguito di una lunga malattia.

Charles Dumont è nato il 26 marzo 1929 a Cahors, nel comune di Clément Marot, poeta preferito di Francesco IÈ. Nelle sue memorie, No, continuo a non pentirmi di nullascritto nel 2012, il cantante lo vedrà come un segno del destino. Perché per tutta la sua vita si sforzerà di far cantare alla gente, alla maniera di questo maestro della penna, belle parole d’amore sulle sue belle melodie. Sua madre, una donna dalla salute fragile, affidò la sua educazione alla zia. Il bambino è serio a scuola ma ben presto la passione per il jazz lo invade. Louis Armstrong diventa il suo modello. Prende lezioni di tromba per cercare di imitarlo e soprattutto per comprendere il suo gesto unico. A 18 anni il suo talento come strumentista viene riconosciuto e ottiene una medaglia al conservatorio di Tolosa. Lui ancora non lo sa, a prendere il sopravvento sarà un altro mostro sacro del jazz, Duke Ellington No, non mi pento di nullaNessun rimpianto nel linguaggio di Shakespeare – una sorta di omaggio a questa sensibilità musicale jazzistica che tanto aveva coltivato durante i suoi anni di formazione.

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Una banale operazione alle tonsille sconvolse per la prima volta la sua vita nel 1949. Aveva solo vent’anni e sapeva che non avrebbe mai più potuto suonare la tromba. Il sogno di seguire le orme di Louis Armstrong e dei suoi Mondo meraviglioso vola via per sempre. Per lui è un disastro, ma una buona stella lo protegge. Il responsabile del grande organo della chiesa di Saint-Ambroise gli risolleva il morale introducendolo alla padronanza del pianoforte e al senso dell’armonia. Charles ha trovato la sua vocazione: compositore. Dal 1950 al 1960, Charles Dumont lucidò la sua tastiera, vivendo miseramente di lavoretti. Il primo successo di stima non tardò molto e questa persona ottimista per natura lo vide come un segno di incoraggiamento. La cantante Danièle Dupré, futura rappresentante del Lussemburgo all’Eurovision del 1957, ricevette il premio Édith-Piaf nel 1952 per la sua interpretazione diOffertaper il quale ha scritto la melodia. Il tempo delle vacche magre, brani composti in forma anonima per star dell’epoca come Tino Rossi, Dalida, Gloria Lasso e Luis Mariano finirà presto, ma Charles ancora non lo sa.

Tutto nella vita è questione di incontri, di felici coincidenze. Charles incontra presto il paroliere Michel Vaucaire, un autore di talento che ha bisogno di un compositore dotato come lui. Insieme, scrissero per la crema della canzone francese dell’epoca: Lucienne Delyle, Marcel Amont, Cora Vaucaire, la moglie del paroliere della città e creatrice del Foglie morte di Prévert e Kosma. Nel 1956 posarono il loro gioiello, No, non mi pento di nulla. Resta per un po’ in un cassetto. A far vibrare queste parole e questa musica dagli accenti sacri, ci pensano Môme Piaf, la cantante con la C maiuscola. La più grande di tutte, ne sono sicuri… Il loro caotico incontro, nel 1960, appartiene ormai alla leggenda. Il cantante inizia a rifiutare tre volte il giovane compositore. Il 5 ottobre arriva finalmente il grande giorno. Piaf non sta bene ma si degna comunque di ricevere Dumont e Vaucaire. Charles, quello timido, prende in mano il pianoforte. Preme con forza sulla tastiera. Canticchia No, non mi pento di nulla. Il resto è noto. Con il suo istinto infallibile, “l’uccello di Ménilmuche” capisce subito di aver trovato il compositore che le permetterà di tornare sulla scena.

“Il jazzista di Cahors”

Ma questa storia di amicizia e ammirazione purtroppo non durerà. Si concluse bruscamente il 10 ottobre 1963 con la scomparsa dell’incomparabile cantante. Scontento di aver perso colei che gli aveva rivelato il suo talento, sperimenta un breve viaggio attraverso il deserto. Sarebbe però ingiusto riassumere la carriera di Charles Dumont nei quaranta piccoli gioielli che il compositore offrì a colei che chiamò sempre con immenso rispetto “Madame Edith Piaf”. Inizialmente sconvolto, Dumont arricchì la sua tavolozza componendo musica per soap opera (Le avventure di Michel Vaillant, Diavolo Rosso) o film, ad esempio Traffico e sfilatadi Jacques Tati. Nel 1967, una seconda donna di talento bussò alla porta del suo destino artistico. Il suo nome è Sophie Makhno. Donna dai molteplici talenti, cantautrice, segretaria di Barbara e Anne Sylvestre, gli dà la forza di farsi finalmente avanti. Questo sottile paroliere scriverà testi che riflettono perfettamente la sensibilità del compositore. Parlano tutti d’amore e i loro titoli sono eloquenti : Notte insonne a Honfleur, Le persone che si amano, amano me, Canzoni d’amore senza dimenticare il più famoso, La tua sigaretta dopo l’amore

Il compositore diventa cantante. Il duo passò di successo in successo fino all’inizio degli anni ’80, collezionando ben tre dischi d’oro con i famosi Sigaretta ma anche Una canzone et Amori impossibili. Il modesto Charles Dumont, spinto al rango di cantante di punta, ricorderà allora la formidabile premonizione di Edith Piaf che, eterno Pigmalione, gli aveva detto: “Nessuno canta le tue canzoni meglio di te, ci metti così tanto cuore, così tanto sentimento che ne sono sorpreso anch’io. » E d’ora in poi, protetto dallo spirito di La Môme che continuava a vegliare su di lui dal cielo, non rimpiangerà mai più nulla..

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