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quasi il 92% per il “sì”, secondo i risultati provvisori

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Secondo i dati provvisori del Ministero dell'Interno, il tasso di partecipazione si è attestato al 53,54%, molto al di sotto delle stime iniziali.

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Pubblicato il 18/11/2024 10:05

Aggiornato il 18/11/2024 12:45

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Un elettore vota in un seggio elettorale durante il referendum in Gabon, a Libreville, il 16 novembre 2024. (ORA AUTORE/AFP)

I gabonesi hanno convalidato a stragrande maggioranza, con il 91,8% di “sì”, la nuova Costituzione elaborata dal regime militare del generale Brice Oligui Nguema. La riforma si presenta come a “grande svolta” per il paese dopo la caduta della dinastia Bongo. Punto cruciale di questa consultazione portata avanti dal nuovo uomo forte del Paese, il tasso di partecipazione è salito al 53,54% – ben al di sotto delle prime stime (71%) –, secondo i dati provvisori pubblicati domenica 18 novembre dal Ministero dell'Interno.

Un totale di 868.115 elettori sono stati chiamati sabato a esprimere una scheda verde per il “sì” o rossa per il “no” durante la giornata delle votazioni, presentata dal governo come una “momento storico”a poco più di un anno dal colpo di stato che pose fine a 55 anni di governo della famiglia Bongo. I 173 articoli della nuova legge fondamentale, frutto dei contributi raccolti in primavera nel corso del dialogo nazionale, stabiliscono, tra l'altro, un mandato settennale rinnovabile una sola volta, con un regime presidenziale dotato di forte potere esecutivo, senza Primo Ministro e l'impossibilità di una trasmissione dinastica del potere. Il suo secondo articolo fissa l'ascesa al potere della giunta guidata dal generale Oligui il 30 agosto 2023, con l'istituzione di un “Giorno della Liberazione”.

Una volta confermati i risultati finali da parte della Corte Costituzionale, il passo successivo sarà lo svolgimento delle elezioni presidenziali, attualmente previste per agosto 2025, per porre fine definitivamente alla transizione. Il generale Oligui ha promesso di restituire il potere ai civili ma non nasconde le sue ambizioni presidenziali promettendo anche una “ascesa alla beatitudine” a questo paese che è ricco di petrolio e pesantemente indebitato. “Siamo qui per costruire il Paese e lo costruiremo insieme”ha detto venerdì.

Da venerdì, le autorità hanno rafforzato il coprifuoco in vigore dal putsch, con degli orari “ristrutturato” da mezzanotte alle 5 del mattino “durante l’intero periodo del processo elettorale”. Secondo le autorità e il Citizen Observer Network (ROC), una piattaforma di associazioni locali sostenuta dalle Nazioni Unite, non si sono verificati incidenti di rilievo durante la giornata delle votazioni. Il governo lo ha presentato come a “garanzia di trasparenza” la presenza di una trentina di missioni di osservatori internazionali.

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