Lunedì la Direzione generale della sicurezza nazionale ha negato che un agente di polizia avesse “schiaffeggiato un insegnante” durante una manifestazione che la direzione ha definito “non autorizzata”.
In un comunicato diffuso sulla propria pagina Facebook, l’amministrazione aggiunge che “l’agente di polizia ha spinto l’insegnante solo dopo che quest’ultimo aveva tentato di oltrepassare una barriera di sicurezza per liberare il collega arrestato dalla polizia giudiziaria”.
L’amministrazione ha allegato una “registrazione video” che documenta l’incidente, sottolineando che i ministeri dell’interno, del decentramento e dello sviluppo locale e il ministero dell’Istruzione e della riforma del sistema educativo hanno formato un comitato per indagare sulle circostanze dell’incidente.
Nel comunicato si legge che l’insegnante ha confermato, durante la sua testimonianza davanti alla commissione, di “non aver affermato né affermato che l’ufficiale lo abbia schiaffeggiato, confermando invece che l’ufficiale non lo ha schiaffeggiato”.
L’episodio dello schiaffo a un insegnante che protestava davanti al palazzo presidenziale, qualche giorno fa, da parte di un agente di polizia, ha scatenato una diffusa polemica sui social media.
Dopo la diffusione di queste informazioni, il Ministro dell’Istruzione e della Riforma dell’Istruzione ha espresso solidarietà per l’insegnante schiaffeggiato e il presidente della Mauritania Mohamed Ould Cheikh El Ghazouani ha ordinato un’indagine sulle circostanze dell’incidente.
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