IOè entrato nella sala stampa di San Siro addobbata con il sorriso di chi beve siero di latte, con il senso del dovere compiuto. Didier Deschamps poteva assaporarlo: i francesi si erano appena vendicati dell'Italia (1-3), che gli aveva dato una lezione al Parco dei Principi due mesi prima, e si erano aggiudicati il primo posto nel girone. Quanto basta per liberare la classifica in vista dei quarti di finale della Nations League del prossimo marzo.
«Per molti questo primo posto era impensabile», ha tenuto a sottolineare l'allenatore. Un attacco malcelato nei confronti degli osservatori regolarmente critici nei suoi confronti, che avevano avuto una giornata campale dopo il miserabile pareggio contro Israele (0-0) tre giorni prima. Come sempre, con il basco, a giudicare è il tabellone. Dopo la semifinale degli Europei, obiettivo fissato dalla Federazione, è arrivato primo nel suo girone.
Sul velluto
Questo risultato è tanto più notevole in quanto agli azzurri si affiancano il Belgio, certamente in pieno declino, e l'Italia, che si stava riprendendo molto bene da un'estate tedesca catastrofica. Anche Deschamps è stato fedele fino in fondo alla sua logica di rivedere la rosa in questa competizione. Ha vinto a San Siro con Lucas Digne, Mattéo Guendouzi, Manu Koné e Christopher Nkunku titolari. Tutte le caselle sono selezionate. “Tatticamente siamo stati eccellenti”, ha anche aggiunto, da grande vincitore della serata.
L'allenatore potrebbe continuare a giocare sul velluto: “Che qualcuno mi stia sulle spalle, sì. Lo capisco. Sono disconnesso (dai social, ndr), non leggo, non mi interessa. Ieri, in conferenza stampa, è stata la prima volta che sono state poste quattro domande su di me. Sono realista, sono 12 anni (che sono in carica), quindi la gente è stanca di vedere la mia faccia… Ma le critiche fanno parte della vita. »
Eravamo lontani dal “non perdonerò mai” di Aimé Jacquet, pochi minuti dopo il trionfo mondiale contro il Brasile del 12 luglio 1998. Deschamps ha anche assicurato che “non era lì per regolare i conti”. Dopotutto, perché dovrebbe abbassarsi a ciò? Né Philippe Diallo, il presidente uscente, né Pierre Samsonoff, l'altro candidato alla guida della FFF per le elezioni del 14 dicembre, intendono rescindere il suo contratto, che durerà fino al 2026, subito dopo i Mondiali nordamericani.
Dibattito sul cloroformio
Deschamps era comunque ben lungi dall'essere indebolito come alla fine di Euro 2021 (eliminazione agli ottavi). Ma anche quando il vento comincia a soffiare, non si discosta dalla sua linea e non vacilla. Domenica sera, raramente una vittoria gli somigliava così tanto, con una grande base difensiva e un enorme tripudio di energia. È stato ottenuto anche senza Kylian Mbappé, lasciato volontariamente a casa dopo il finto infortunio e la scappatella in Svezia del mese scorso. Un promemoria: il capo è “DD”.
Le (grandi) riserve sul gioco prodotto restano ovviamente. In Italia, domenica sera, i Blues hanno segnato tre gol su calci piazzati senza avere altra occasione. È passato molto tempo dall'ultima volta che hanno offerto una partita completa ed emozionante. Ma il risultato cloroformia i dibattiti. Da qui ai quarti di marzo, Deschamps si prepara a vivere quattro mesi molto sereni, saldamente seduto sulla sua poltrona.
Lo sarà forse ancora di più dopo la notte tra martedì e mercoledì. Se l’Argentina non batterà il Perù nelle qualificazioni ai Mondiali del 2026, la Francia riconquisterà qualcosa che aveva abbandonato a settembre 2018: il primo posto nella classifica mondiale.
Il numero: 5.1
Pubblico. La partita Italia – Francia ha raccolto domenica sera su TF1 5,14 milioni di telespettatori. Il miglior punteggio della Nations League per i Blues, davanti a Francia-Belgio e all'andata tra le due squadre di inizio settembre.
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