Diverse decine di persone sono state uccise domenica dagli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza e in Libano, in particolare nel centro di Beirut.
Almeno 60 persone sono state uccise domenica nei raid israeliani nei territori palestinesi, secondo il portavoce della Protezione Civile Mahmoud Bassal. Lo sciopero più mortale è avvenuto nella notte tra sabato e domenica a Beit Lahia, nel nord.
L’esercito israeliano ha riferito che “diversi attacchi” sono stati effettuati “contro obiettivi terroristici”. Domenica ha annunciato la morte di due suoi soldati nel settore.
Bombardamenti hanno avuto luogo anche nel sud, a Rafah e Khan Younes, e nel centro, a Nousseirat e Al-Bureij.
Scioperi in Libano
Oltre all’offensiva a Gaza, l’esercito israeliano combatte Hezbollah in Libano. Domenica il movimento filo-iraniano ha annunciato la morte, in un attacco aereo nel centro di Beirut, del suo principale portavoce, Mohammad Afif.
Secondo il Ministero della Sanità libanese, domenica almeno sei persone sono state uccise in due attacchi nel centro di Beirut.
L’agenzia di stampa libanese ANI ha riferito anche di un “violento” attacco israeliano contro il villaggio di Khiam (sud), alla periferia del quale Hezbollah ha rivendicato tre attacchi contro soldati israeliani.
L’esercito israeliano, da parte sua, ha dichiarato di aver bombardato la periferia sud di Beirut, situata vicino all’aeroporto internazionale, e il sud del Paese, compresa la millenaria città di Tiro.
Secondo il Ministero della Sanità, in diversi villaggi circostanti la città, 11 persone sono state uccise e altre 48 ferite nei raid israeliani di domenica.
Secondo l’esercito israeliano, il movimento islamico libanese ha sparato una ventina di proiettili verso la Galilea occidentale e la baia di Haifa, nel nord di Israele. Alcuni sono stati intercettati.
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