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già diverse strade colpite in Ile-de- e nella regione

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08:28 – Occitania, nuovo hotspot per i blocchi degli agricoltori?

L'Occitania è stata una delle regioni più colpite dai blocchi stradali degli agricoltori durante il primo atto della crisi agricola. Nella regione sono previste nuovamente diverse mobilitazioni, ma sembrano allo stesso livello di quelle previste altrove: diverse azioni sono state annunciate nell'Alta Garonna tra cui incendi alle rotatorie, una parata di trattori è prevista ad Auch (Gers), un blocco delle strade Ad Albi (Tarn) è prevista una tangenziale; oltre alle “visite” alla prefettura, saranno accese le luci di emergenza a Millau e Villefranche-de-Rouergue (Aveyron), nonché in alcune rotatorie dell'Auda.

Le mobilitazioni potrebbero rafforzarsi martedì con gli inviti del Coordinamento rurale a manifestare ad Auch o davanti alla prefettura dell'Alta Garonna, a Tolosa.

08:18 – Varie e numerose azioni in Nuova Aquitania

Bisogna accendere “fuochi di rabbia” in diverse città del sud-ovest: a Périgueux (Dordogna) su una rotatoria dopo un'operazione lumaca prevista su diverse strade, ma anche a Bordeaux (Gironda) dove verrà acceso un grande fuoco di “angoscia” davanti al Parc des Sports Saint-Michel alle 18:00 Più in alto, in Vandea, una quarantina di contadini vennero a circondare la sottoprefettura di Fontenay-le-Comte. Ad Angoulême (Charente), il sindacato dei Giovani Agricoltori ha scelto di organizzare una barriera filtrante piuttosto che un blocco per non disturbare troppo i passanti ma per sensibilizzarli, secondo il vicepresidente del dipartimento dipartimentale del sindacato.

È ad Agen (Lot-et-Garonne) che la mobilitazione potrebbe essere una delle più virulente, come avvenuto all'inizio dell'anno sotto la guida del sindacato di Coordinamento Rurale. Che prevedeva il blocco della prefettura del dipartimento nella giornata di martedì.

08:09 – Azioni per diversi giorni nell'Oise

In molti dipartimenti, manifestazioni e blocchi degli agricoltori prenderanno di mira le prefetture e è il caso dell'Oise con una manifestazione prevista a Beauvais per esprimere la “grande rabbia” del settore secondo Régis Desrumaux, presidente del sindacato agricolo FDSEA 60. Negli ultimi giorni nel dipartimento si sono già verificati diversi interventi: cartelli stradali coperti o addirittura “fuochi di rabbia” accesi vicino alle strade.

08:04 – Bloccato il Ponte Europa ad Avignone

Pochi minuti fa ad Avignone, nel Vaucluse, si è svolta una mobilitazione: gli agricoltori hanno deciso di bloccare il ponte d'Europa ammassando diversi trattori sull'asse stradale. Secondo il quotidiano La Marseillaise, è stato bloccato solo il senso di circolazione che permette l'ingresso ad Avignone. Anche i cartelli della città erano ricoperti da una copertina con la scritta “No al Mercosur”. Seguendo l’esempio della mobilitazione di Avignone, si dovrebbero bloccare diverse strade e rotatorie che fanno riferimento all’Europa per dimostrare l’opposizione all’accordo di libero scambio sostenuto da una parte dell’Europa.

07:55 – Almeno 10 assi bloccati in Ile-de-

Già diverse strade dell'Ile-de-France sono state bloccate dagli agricoltori questo lunedì 18 novembre, o addirittura da ieri. Secondo le previsioni del servizio di gestione del traffico Sytadin, lunedì è necessario evitare di viaggiare sulla A10, sulla N118, sulla RN104, sulla RN20, sulla RD74, sulla RD17, sulla RD117, sulla RD19, sulla RN12 e sulla D44 . Ma è a Yvelines che si svolge il raduno più importante con “un centinaio di trattori” attesi sulla RN118 della base aerea di Vélizy-Villacoublay, secondo la prefettura. Sono previste due società CRS per impedire loro di avanzare verso il ponte di Sèvres e quindi verso i rapporti di Parigi Il parigino.

07:50 – Inizia il secondo atto della crisi degli agricoltori

Lunedì inizia l'atto 2 della crisi agricola, anche se da giovedì scorso sono state realizzate diverse azioni e domenica sono state organizzate le prime manifestazioni. Questo lunedì sono previsti almeno 82 raduni in 80 dipartimenti secondo Arnaud Rousseau, presidente della FNSEA, ma le mobilitazioni potrebbero essere più numerose.

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