Il Prix Farel International Film Festival si è concluso con la cerimonia di premiazione al Cinéma Rex di Neuchâtel, il 17 novembre 2024. Nella nuova categoria ‘spiegatori’, il video “Hitler non voleva sterminare gli ebrei”: Netanyahu dice la verità? di Yann Bouvier, è stato premiato.
Al termine dei tre giorni di proiezioni, la giuria ha deciso tra i trenta film documentari selezionati e ha decretato i vincitori, riferiscono gli organizzatori in un comunicato stampa. “Hitler non voleva sterminare gli ebrei: Netanyahu dice la verità? di Yann Bouvier, alias YannToutCourt, si è distinto nella categoria ‘spiegatore’. La giuria ha elogiato YannToutCourt “per la sua capacità di rispondere alle notizie più scottanti fornendo contenuti scientifici molto rigorosi in soli cinque minuti e di raggiungere un pubblico molto vasto su TikTok. La capacità di concisione e divulgazione che deve essere al centro dei contenuti in questo formato caratterizza oggi chi spiega la ricompensa.
La giuria ha assegnato una menzione speciale a Quando la Francia ha svelato con la forza le donne musulmane in Algeriadi Karim El Hadj, per la qualità del suo lavoro d’archivio e la sua capacità di divulgazione scientifica su un fatto poco noto della Storia di Francia e Algeria.
Morte e vita
Donovan – Il pulitore di Louise Monlaü, prodotto da Ladybirds Films, ha vinto un premio nella categoria “cortometraggio documentario”. Il film, e in particolare il protagonista che funge da tramite tra i defunti e i loro cari con l’obiettivo di ripristinare la loro dignità e rasserenare le loro anime, ha conquistato la giuria. Quest’ultimo è stato toccato anche dalla messa in scena che unisce sobrietà e finezza.
Una menzione speciale è riservata a Ciliegiaun documentario canadese di Laurence Gagné-Frégeau. “Un film che parla di morte ma che in realtà è un inno alla vita.” La giuria è rimasta molto toccata “dalla capacità di Cherry di restare in piedi fino alla fine e dall’approccio delicato del regista. Laurence Gagné-Frégeau ha saputo conquistare la fiducia di questa giovane donna condannata e ci fa il dono prezioso della sua testimonianza”.
Punti di forza delle donne
Hawar, i nostri figli banditidi Pascale Bourgaux, Louise Productions Lausanne, ha ricevuto il premio nella categoria “documentario lungo”. La giuria ha scelto di distinguere un film dalla sessione “Donne e conflitti”, che illustra in modo potente come le donne resistono e trasformano le dinamiche in contesti di crisi o di guerra.. Hawar, i nostri figli banditi è stato selezionato “per la sua profondità artistica e per le sue parole che ci immergono in un argomento poco conosciuto. Attraverso storie intime, dà voce a donne sopravvissute a orrori indicibili, affrontate da una doppia prova: quella del trauma personale, come donne, poi come madri, e quella delle tensioni con la comunità e i suoi complessi standard. La giuria ha particolarmente apprezzato anche la precisione e la finezza con cui il film affronta il tema.
Siria e preti abusivi
Gli esperti hanno scelto di dare una menzione speciale anche a Noor’ di Stéphanie Lebrun e Shaza Maddad, prodotto da Babel Doc. Un film toccante che mette in luce la resilienza e la speranza nei momenti più bui della tragedia siriana. Attraverso gli occhi dei suoi giovani protagonisti, Noor esplora la ricerca della luce in un mondo segnato dalla distruzione. La giuria si è mostrata sensibile alla capacità dei registi di tradurre una crisi complessa in un racconto universale, dove arti come la danza e il canto diventano spazi di resilienza, solidarietà e ricostruzione di legami comunitari.
Al film è stata assegnata una seconda menzione Quelli dimenticati della Belle Etoile, di Clémence Davigo, Alter Ego Production. Attraverso questa menzione speciale, la giuria ha voluto ricordare l’urgenza del tema degli abusi sui minori da parte dei preti della Chiesa cattolica. Era sensibile all’approccio intimo della documentarista Clémence Davigo, alla sua capacità di dare fiducia a questi uomini e toccare così l’essenza del documentario, strumento di verità.
Un pubblico ringiovanito
Segnata da un nuovo indirizzo e da una rilettura delle prospettive, questa edizione ha voluto valorizzare e promuovere i formati informativi offerti online. Anche il Premio Farel è stato all’altezza della sua sfida, esultano gli organizzatori: accogliere il massimo del pubblico e ringiovanirlo! Gli appassionati di cinema erano lì. Nei tre giorni del festival, più di 2.000 persone in totale hanno seguito le trenta proiezioni e le due tavole rotonde. Un successo che “incoraggia” gli organizzatori del Premio a perpetuare questo evento, la cui prossima edizione è prevista per l’autunno 2026. (cath.ch/com/rz)
© Catholic Media Center Cath-Info, 17/11/2024
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