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La società russa Gazprom ha continuato questo sabato a fornire gas all’Europa attraverso l’Ucraina, nonostante l’interruzione dei flussi destinati all’Austria. Questa decisione segna un nuovo episodio nelle tensioni energetiche tra Mosca e l’Europa, esacerbate dalla guerra in Ucraina.
Mantenimento dei flussi attraverso l’Ucraina
Gazprom ha dichiarato che continuerà a trasportare 42,4 milioni di metri cubi di gas attraverso l’Ucraina, lo stesso volume del giorno prima. Tuttavia, questi flussi rappresentano solo una frazione delle consegne storiche: nel 2023, circa 15 miliardi di metri cubi di gas sono passati attraverso l’Ucraina, solo l’8% dei livelli registrati nel 2018 e 2019, secondo i dati Reuters.
Rottura con l’Austria
La Russia ha deciso di sospendere le forniture di gas alla società austriaca OMV dopo un arbitrato a favore di quest’ultima. Il tribunale ha ordinato a Gazprom di pagare 230 milioni di euro alla OMV per precedenti problemi di fornitura.
La sospensione pone fine a quasi 60 anni di dipendenza dell’Austria dal gas russo. Di solito, l’OMV riceve circa il 40% dei suoi flussi attraverso l’Ucraina, ovvero 17 milioni di metri cubi al giorno.
Il ministro austriaco dell’Energia, Leonore Gewessler, ha definito la decisione “un nuovo utilizzo dell’energia come arma da parte della Russia”, assicurando al contempo che il Paese ha adottato misure per garantire i propri approvvigionamenti attraverso le riserve strategiche e le importazioni dall’Italia e dalla Germania.
Pressione energetica in tutta Europa
La decisione di Mosca arriva mentre l’Europa continua a ridurre la propria dipendenza energetica dalla Russia. Dall’inizio della guerra in Ucraina nel 2022, la Russia ha perso quasi tutti i suoi clienti europei, soprattutto dopo le esplosioni sui gasdotti Nord Stream.
Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, nel 2023 il 65% delle forniture di gas per Austria, Ungheria e Slovacchia passerebbe attraverso l’Ucraina.
L’Ungheria critica le sanzioni europee
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha denunciato ancora una volta le sanzioni dell’UE contro la Russia, affermando che mantengono alti i prezzi dell’energia, danneggiando la competitività dell’Unione europea. Orbán ha sottolineato che le aziende americane pagano la loro energia quattro volte meno delle loro controparti europee.
L’Ungheria rimane fortemente dipendente dalla Russia per la sua energia, importando l’80-85% del gas e l’80% del petrolio da Mosca.
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