l’essenziale
Il sindaco di Romans-sur-Isère ha parlato delle tensioni ancora alte dopo la morte di Thomas a Crépol e riaccese dalla morte di Nicolas in Ardèche. Entrambi erano membri del club di rugby della città.
La sua morte, quasi un anno fa, ha segnato la Francia… Thomas, 16 anni, è stato ucciso durante un ballo di paese a Crépol, nella Drôme, il 19 novembre 2023. Tra forti emozioni e dibattiti sociali, la morte di questo giovane giocatore di rugby ha scatenato polemiche ma anche violenze a Romans-sur-Isère, cittadina vicina da cui provengono alcuni sospettati. Marie-Hélène Thoraval, sindaco della città di LR, ha descritto al microfono di franceinfo un contesto che resta più che mai deleterio: “La tensione è ancora alta, le ferite sono completamente aperte”.
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La morte di Tommaso resta “nell’animo quotidiano della gente”, come “un peso”, secondo l’assessore. Tanto più che l’autore dell’accoltellamento non è stato formalmente identificato. 14 persone, tra cui 3 minorenni, sono state rinviate a giudizio per “omicidio volontario e tentato omicidio volontario da parte di banda organizzata” ma tutti negano formalmente di aver effettuato gli accoltellamenti.
Una tensione “ravvivata dalla morte di Nicolas in Ardèche
Altro elemento: la “tensione” si è “ravvivata con l’assassinio di Nicolas”, ha precisato Marie-Hélène Thoraval. 22 anni, membro dello stesso club di rugby di Thomas e originario di Romans-sur-Isère, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco davanti a una discoteca dell’Ardèche all’inizio di novembre. La sua morte sarebbe il risultato di un “atto intimidatorio” andato storto, secondo il presunto attentatore, che ha ammesso i fatti. Il presunto assassino, un italiano di 19 anni, e l’autista, un uomo di 23 anni che lo hanno portato davanti al Seven, la discoteca dove è avvenuta la tragedia lo scorso 1 novembre a Saint-Péray (Ardèche), entrambi sono stati incriminati per omicidio e tentato omicidio da parte di una banda organizzata e posti in custodia cautelare.
Raduno di un collettivo di estrema destra a Romans-sur-Isère
Secondo i nostri colleghi, il collettivo di estrema destra “Justice for Ours” ha dichiarato che il 30 novembre a Romans-sur-Isère avrebbe organizzato una manifestazione in omaggio al giovane Thomas. “Sono in stretto contatto con il prefetto su questo argomento e giorno per giorno si studiano le disposizioni e si prendono decisioni” su un possibile divieto, ha commentato Marie-Hélène Thoraval.
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