Dai Mondiali del 2022, il coinvolgimento del Qatar nel progetto del PSG sembra essere cambiato.
Dopo un decennio segnato da spese generose per attirare le più grandi stelle del calcio, il club parigino sta entrando in una nuova era sotto la guida di Luis Enrique e Luis Campos, favorendo ora un progetto meno appariscente e più collettivo. La scorsa stagione aveva già gettato le basi per questa transizione, ma i deludenti risultati in Champions League di questa stagione sollevano dubbi.
Luis Enrique, con la sua filosofia di gioco orientata alla squadra, e Luis Campos, grazie alla sua rete, hanno la missione di costruire una squadra unita ed efficiente, meno dipendente dai grandi individui. Il progetto, però, mostra già dei limiti: con soli 4 punti in 4 partite di Champions League e un inglorioso 25esimo posto in Europa, il PSG non fa più paura nel panorama continentale. Senza un vero numero 9, la squadra sembra mancare di grinta e preoccupa la mancanza di soluzioni offensive.
Nessuna emergenza?
Secondo La squadraIl Qatar mantiene un occhio più distante sul PSG, adottando una posizione molto meno impegnativa rispetto a prima del 2022. Nonostante più di 550 milioni di euro investiti in due anni, un’eliminazione anticipata in C1 non metterebbe in discussione il piano attuale. Nasser Al-Khelaifi, presidente del club, fa addirittura un discorso di continuità e tolleranza, accettando questo temporaneo declassamento sulla scena europea. Questa scelta strategica potrebbe però lasciare affamati i tifosi parigini, quelli che ancora sognano la gloria europea.
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