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Attraversamenti pedonali pericolosi: il Collettivo ZUG vince contro la Città di Lussemburgo

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Tre anni fa lo “Zentrum fir urban Gerechtegkeet” (ZUG) ha pubblicato la sua analisi sulla sicurezza degli attraversamenti pedonali nella capitale. Con la sentenza del tribunale amministrativo si apre un nuovo capitolo nella controversia tra lo ZUG e il Consiglio degli assessori.

Lo ZUG ha poi constatato 475 attraversamenti pedonali pericolosi, su un totale di 1.787 nel territorio della Città di Lussemburgo. Nel corso delle proprie indagini il Comune ne ha trattenuti 37 che non rispettavano la normativa del codice della strada. Secondo quest’ultimo i parcheggi non possono essere ubicati a meno di cinque metri dalle strisce pedonali. Infatti, se i veicoli sono parcheggiati troppo vicino ad un passaggio pedonale, la visibilità dell’automobilista di passaggio è ridotta e lui o lei si accorge del pedone solo molto tardi o, nel peggiore dei casi, per niente. Tuttavia, questo difetto di sicurezza potrebbe essere rapidamente corretto mediante una progettazione dei parcheggi conforme alla legge, sostiene il collettivo.

Lo ZUG ha voluto consultare l’analisi della Città di Lussemburgo. Ma questo è sempre stato rifiutato. Nel 2022 è stata incaricata la Commissione per l’Accesso ai Documenti (CAD) che ha fatto sapere che i documenti della Città di Lussemburgo erano comunicabili. Ma lo ZUG non ha ancora ricevuto i documenti. Si è quindi deciso di adire il giudice amministrativo.

“Vittoria per la trasparenza”

L’11 novembre di quest’anno la Corte ha emesso la sua sentenza. La Corte ha ritenuto che l’amministrazione non potesse nascondere informazioni infondate. L’argomentazione secondo cui si trattava di documenti interni non era sufficiente.

“Questa decisione è una vittoria della trasparenza, della responsabilità e del diritto fondamentale alla sicurezza pubblica”, ha affermato in un comunicato Federico Gentile dello ZUG. Si spera ora che la città di Lussemburgo segua la sentenza e consegni i documenti “senza indugio”. La sentenza, di cui Parola lussemburghese di cui sia venuto a conoscenza, stabilisce inoltre che i documenti in questione possono essere consultati nel comune, ciò alla presenza di uno o più dipendenti della Città di Lussemburgo, e che la durata della visione è limitata a otto ore, salvo accordo delle due parti su un’altra formula.

Mercoledì mattina sui banchi dell’opposizione si è avuta una prima reazione politica. Déi Gréng ha invitato in un comunicato stampa il consiglio aldermanico ad “accettare la sentenza, a non ricorrere in appello, a dimostrare trasparenza e a pubblicare i documenti”. Inoltre, il gruppo ha elaborato una mozione su questo argomento per il prossimo consiglio comunale del 18 novembre.

Interrogata, la sindaca Lydie Polfer (DP) ha dichiarato che è stato fissato un incontro con l’avvocato della città di Lussemburgo e che discuteranno insieme della sentenza e dei passi successivi. Giovedì è prevista una presa di posizione. La Città di Lussemburgo ha tempo fino al 23 dicembre per presentare ricorso.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul sito di Parola lussemburghese.

Adattamento: Mélodie Mouzon

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