L’omicidio della piccola Lola, 12 anni, nell’ottobre del 2022, ha scioccato tutta la Francia. Il suo corpo senza vita, nascosto in una scatola di plastica, è stato scoperto nel cortile del suo palazzo a Parigi, si apprende Le Figaro venerdì 15 novembre. Venerdì il gip ha ordinato il processo contro l’algerino Dahbia Benkired, arrestato il giorno dopo i fatti. È accusata di “omicidio preceduto da stupro, tortura o atti barbarici” e di “stupro commesso su minore con tortura o atti barbarici”. Questo caso ha suscitato scalpore a livello nazionale e ha rilanciato il dibattito sugli obblighi di lasciare il territorio francese (OQTF), essendo il migrante in situazione irregolare oggetto di un provvedimento di espulsione non eseguito.
Mentre era in custodia di polizia, l’algerina ha confessato i fatti, precisando di aver sottoposto Lola ad abusi, compresa una doccia forzata, prima di commettere violenze che l’hanno portata alla morte per asfissia. L’autopsia ha confermato la causa della morte e ha riscontrato lesioni fisiche multiple, sebbene non siano state riscontrate lesioni traumatiche di natura sessuale.
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Nessun disturbo psicologico riconosciuto
La perizia psichiatrica dell’imputato ha concluso che non vi erano disturbi mentali che compromettessero la sua capacità di giudizio. Secondo l’accusa la donna presenta tuttavia tratti di personalità patologici e manipolativi. Una fonte vicina alle indagini riferisce che Dahbia Benkired ha cercato di nascondere il suo crimine, rivelando la capacità di pianificare e nascondere i suoi crimini.
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Gli avvocati della famiglia di Lola accolgono con favore un’indagine approfondita. “ Auspichiamo dibattiti tranquilli, lontani dall’agitazione mediatica », dichiarano i difensori di Dahbia Benkired. La famiglia, da parte sua, spera che questo processo possa far luce su questa tragedia senza precedenti.
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