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Test di 63 giorni – Un giorno mi alzerò…

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63 Days di Destructiva Creations offre una semplice osservazione che non è sfuggita a Riggs: “un RTS ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale con uno stile grafico che ricorda Commandos”. Detto questo, diciamo a noi stessi che avere come riferimento uno dei maestri del genere è positivo ma può essere complicato. In che modo 63 giorni faranno la differenza?

Già con i personaggi perché 63 Days non innoverà l'ambientazione: la Seconda Guerra Mondiale! Il tipo di scelta che abbiamo visto in un gran numero di titoli, tranne che qui vedremo la parte: resistenza polacca. Sì, è un po' diverso rispetto ai soldati addestrati e agli altri commando pieni di risorse! Abbiamo due fratelli in particolare: il fratello maggiore che ha frequentato le lezioni è più un combattente e perfetto per neutralizzare con i muscoli mentre il fratello minore sarà più astuto e utilizzerà altri mezzi come i pugnali. I nostri due uomini inizieranno con l'addestramento dei combattenti della resistenza di domani prima di andare essi stessi al fronte. È una buona scusa per farci un tutorial ma devo ammettere che il momento del “nascondino” è stato particolarmente frustrante. Possiamo dire “sì ma è educativo… Gnin gnin gnin”, quando un tutorial è frustrante, ci fa ricominciare le cose X volte… senza che sia sempre colpa nostra… è perché manca un po' qualcosa. Ma se sei sopravvissuto al tutorial, ora puoi usufruire di 63 Days.

Preferisco ancora le tegole alla tela per il mio tetto!

Possiamo dire che i clienti abituali di Commandos saranno deliziati dai puzzle di determinati livelli e dal potenziale delle azioni sincronizzate. Senza avere tante opzioni quanto Commandos o Desperado, il gioco è complessivamente apprezzato. Naturalmente vorremmo che i nostri personaggi allungassero un po' le dita scalando questo o riuscendo a farlo… Ma nel complesso, abbiamo una bella esperienza.

Soprattutto visivamente, 63 Days fa un buon lavoro. Abbiamo i dettagli, le voci sono belle, possiamo ingrandire/rimpicciolire per apprezzare i luoghi o pianificare meglio le nostre azioni. Insomma, un lavoro tecnico serio.

In sintesi, possiamo dire che 63 Days, senza essere buono e intenso come i maestri del genere, riesce a colpire nel segno e a catturare la nostra attenzione. I nostri eroi ombra meritano quindi un po' di luce.

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