L'elezione alla presidenza del World Rugby è arrivata sul filo del rasoio: l'australiano Brett Robinson è stato eletto con un piccolo vantaggio di due voti contro i francesi Abdelatif Benazzi.
Questo scrutinio ricco di colpi di scena, conclusosi giovedì a Dublino, ha visto vincere l'ex nazionale australiano con 27 voti contro i 25 del suo diretto concorrente.
La vittoria di Robinson segna così l'arrivo al potere di un rappresentante dell'emisfero sud, che succede a Bill Beaumont.
Il viaggio dei candidati
Abdelatif Benazzisostenuto dall'attuale presidente della FFR, Florian Grill, ha presentato la sua candidatura a settembre. Nonostante il suo ingresso tardivo nella corsa, è riuscito a presentarsi come un serio sfidante, ottenendo 21 voti al primo turno.
Alla fine gli serviranno solo due voti aggiuntivi per superare Robinson al secondo turno. Il compito si preannunciava arduo visto che Robinson era membro del World Rugby Council da otto anni, già impegnato in una campagna attiva e sostenuto dall'amministrazione uscente.
Reazioni condivise e futuro incerto
L'elezione di Robinson suscita sentimenti contrastanti, tra delusione di chi sperava di vedere un francese alla guida del World Rugby e apprensioni sul futuro del rugby francese.
L’esito di queste elezioni ravvicinate evidenzia la divisione all’interno degli organismi internazionali e mette in luce le aspettative del mondo del rugby riguardo alla direzione che prenderà lo sport sotto la nuova presidenza.
Floriano Grillpresidente della FFR, si è congratulato Benazzi per la sua campagna e le idee avanzate, anche se il risultato non è stato favorevole al candidato francese.
Il mandato di Brett Robinson durerà quattro anni. Il suo discorso, che è stato un'osservazione allarmistica sullo stato del rugby, ha evidenziato la necessità di collegare questo sport alle generazioni più giovani e di risolvere le preoccupazioni finanziarie che affliggono le principali nazioni del rugby.
Il nuovo presidente avrà il difficile compito di attuare questi cambiamenti, volti a rendere il gioco più veloce e più attraente.
Un finale amaro per Benazzi
Versare Benazzi, questa sconfitta di misura mette fine ad una campagna coraggiosa portata avanti nello spirito dei valori del rugby.
Nonostante il suo coinvolgimento tardivo, la sua candidatura ha dimostrato che la competizione per la presidenza del World Rugby era lontana da un percorso prestabilito, rivelando le dinamiche politiche al cuore dell’organizzazione.
Il suo viaggio tuttavia incoraggia il dibattito all’interno del World Rugby, dimostrando che ogni voce conta e che il futuro del rugby sarà costruito su solide basi e scambi costruttivi.
Dietro le quinte di queste elezioni, si profila la fine di un ciclo e con essa la speranza di vedere un giorno un nuovo francese dirigere le sorti del rugby mondiale.
Per il momento si apre una nuova pagina per il World Rugby, con un presidente al timone determinato ad affrontare questioni cruciali in uno sport in continua evoluzione.
Foto: Icona Sport
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