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I progetti di centrali elettriche a gas minacciano gli obiettivi dell’UE – studio | Notizie Montel

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(Montel) Il piano di alcuni paesi europei di mettere in funzione nuovi impianti di gas con una capacità totale di 80 GW entro il 2035 rappresenta un rischio per gli impegni climatici del continente, secondo uno studio della ONG Beyond Fossil Fuels pubblicato venerdì.

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Solo Italia, Germania e Regno Unito prevedono di installare 40,5 GW di nuova capacità entro il 2035, ovvero il 32% degli 80 GW previsti, secondo l'organizzazione che non è stata immediatamente disponibile a rispondere alle domande di Montel sulle date di messa in esercizio previste.

I tre paesi rappresentano già il 45% della capacità di produzione di gas-elettricità in Europa, si legge nello studio. Ma nessun Paese ha, però, un piano concreto per una graduale eliminazione del gas nel settore elettrico, secondo Beyond Fossil Fuels.

L’organizzazione sostiene la transizione verso un sistema elettrico europeo decarbonizzato, interamente basato su energie rinnovabili entro il 2035.

Polonia, Romania e Bulgaria, che sono già rimaste indietro con i loro piani di uscita dal carbone, pianificano di aumentare la loro capacità combinata di produzione di energia elettrica a gas dagli attuali 9 GW a 24 GW entro la metà del prossimo decennio, precisa lo studio.

Invito a reindirizzare i sussidi
Lo studio raccomanda un riorientamento dei sussidi pubblici, in particolare attraverso meccanismi di capacità, per incoraggiare ulteriormente l’integrazione delle energie rinnovabili nelle reti, aumentare le capacità di stoccaggio e promuovere altre forme di flessibilità dell’energia pulita.

Solo quattro degli 855 impianti di gas europei sono stati chiusi dal 2023, afferma il rapporto, con solo altre sette chiusure previste fino alla fine del 2035.

All’inizio di quest’anno, il think tank dell’Istituto per l’economia energetica e l’analisi finanziaria (IEEFA) ha messo in guardia l’Italia dal rischio di un’eccessiva dipendenza dall’elettricità generata dal gas che potrebbe ostacolare la sua transizione verso le energie rinnovabili e impedirle di raggiungere i suoi obiettivi climatici.

L’UE mira a ridurre le proprie emissioni di carbonio del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 per raggiungere la neutralità del carbonio nel 2050.

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