Giovedì 14 novembre si è svolto il processo contro l’ex candidata legislativa di “Riconquista!”, Florence Medina. È sotto processo per incitamento all'odio. Il pubblico ministero ha chiesto sei mesi di reclusione, una pesante multa e tre anni di ineleggibilità.
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Florence Medina, 52 anni, era in tribunale questo giovedì. Nei suoi confronti il pubblico ministero ha chiesto una pena detentiva con sospensione condizionale di sei mesi, una multa di 15.000 euro e tre anni di ineleggibilità.
Ha parlato poco dopo la morte di Thomas – accoltellato durante un ballo a Crépol, nella Drôme – sul social network Facebook. Ne aveva parlato “feccia del quartiere” e menzionato “raton”. Queste parole hanno scioccato diverse associazioni, tra cui SOS Racisme, che ha presentato una denuncia contro Florence Medina per incitamento all'odio.
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All'udienza, Florence Medina ha cercato di difendere le sue osservazioni. Ha spiegato che non vedeva alcuna connotazione razzista nella parola “raton”che lei associa piuttosto ad a “rissa” o ad a “vendetta”. Il presidente del tribunale gli ha ricordato il significato storico del termine, utilizzato durante la guerra d'Algeria per designare la violenza contro i nordafricani.
Il pubblico ministero Alain Octuvon-Bazile ha giudicato le sue dichiarazioni “odioso”. Secondo lui, l'indignazione è comprensibile dopo la morte di un ragazzo di 16 anni, ma “La giustizia non discrimina”. Il pubblico ministero ha insistito sul fatto che le condizioni della signora Medina si riferivano alla violenza collettiva diretta contro alcune comunità.
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Da parte sua, l'avvocato di Florence Medina ha chiesto l'assoluzione. Per lui queste richieste sono “sconcertanti”. Ha detto che la sua cliente non è mai stata razzista e che voleva solo criticare la mancanza di azione del governo in materia di sicurezza. La sentenza sarà pronunciata il 21 novembre.
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