Del “massicce vittime civili” e l'uso di “La fame come arma di guerra”. In un rapporto pubblicato giovedì 14 novembre, il comitato speciale delle Nazioni Unite incaricato di indagare sulle pratiche israeliane nei territori palestinesi occupati, afferma che i metodi di guerra utilizzati dallo Stato ebraico a Gaza, dopo l'attacco del 7 ottobre, presentano LA “caratteristiche di un genocidio”.
Il rapporto solleva ulteriormente “gravi preoccupazioni” per quanto riguarda “L’uso dell’intelligenza artificiale (AI) da parte di Israele nelle battaglie che hanno ucciso non solo combattenti di Hamas ma anche civili, tra cui molte donne e bambini”nota Al-Jazeera.
“L’uso da parte dell’esercito israeliano di obiettivi assistiti dall’intelligenza artificiale, con una supervisione umana minima, combinato con bombe pesanti, evidenzia il disprezzo di Israele per il suo obbligo di distinguere tra civili e combattenti e di assumere garanzie adeguate per evitare la morte di civili”scrive la commissione.
Un’indagine condotta dal canale del Qatar ha rivelato ad aprile che l’esercito israeliano aveva fatto molto affidamento sul sistema Lavender, uno strumento di intelligenza artificiale, per identificare circa 37.000 obiettivi umani. La rivista israeliana di sinistra +972 e il sito di notizie in ebraico Chiamata locale Sostenevano che i militari si fidavano ampiamente delle decisioni dell'IA, dedicando pochissimo tempo alla verifica degli obiettivi identificati prima di autorizzare i bombardamenti.
Accuse respinte da Washington
Il quotidiano britannico Il Guardiano precisa che il comitato speciale dell'ONU, composto da Senegal, Malesia e Sri Lanka, non ha, tuttavia, “non ho potuto recarmi nelle zone esaminate” per scrivere il suo rapporto. “Le sue richieste di visitare Gaza, la Cisgiordania, le alture di Golan e Israele non hanno ricevuto risposta”precisa il quotidiano.
Il quotidiano rileva che il governo israeliano accusa l'ONU di esserlo “ossessionato” dallo Stato ebraico e “di parte”non ha risposto immediatamente alle accuse del rapporto.
Gli Stati Uniti, il più importante alleato di Israele, disapprovarono “inequivocabilmente” le conclusioni del documento ONU. “Crediamo che questo tipo di formulazioni e questo tipo di accuse siano sicuramente infondate”il portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel ha reagito giovedì.
Questa non è la prima volta che Israele è oggetto di tali accuse da quando la guerra è iniziata più di un anno fa. Lo scorso marzo, Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati, ha affermato in un rapporto che c’era “fondati motivi per ritenere che la soglia indicante atti di genocidio” sono stati impegnati “contro i palestinesi a Gaza è stato raggiunto”.
Giovedì, Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario generale dell'ONU, ha accusato da parte sua le autorità israeliane di aver bloccato per sei volte negli ultimi giorni il passaggio degli aiuti, trasportati dall'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite nel nord di Gaza, riporta il Tempi di Israele. Martedì Washington ha affermato che lo Stato ebraico non viola la legge americana sull'ingresso degli aiuti umanitari nel territorio, e ha chiesto ulteriori progressi.
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