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L’intelligenza artificiale aumenta i profitti della taiwanese Foxconn, in crescita del 14% nel terzo trimestre

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Il colosso dell’elettronica Foxconn, fornitore chiave di Apple, è cresciuto del 14% nel terzo trimestre, il quinto consecutivo in termini di crescita, notevolmente potenziato grazie all’intelligenza artificiale, ha annunciato giovedì. L’azienda, conosciuta anche con il nome ufficiale Hon Hai Precision Industry, è il più grande fornitore di elettronica al mondo e assembla dispositivi per diverse importanti aziende globali, inclusi gli iPhone di Apple. Il suo utile netto per il periodo luglio-settembre ha raggiunto i 49,3 miliardi di dollari di Taiwan (1,43 miliardi di euro), rispetto ai 43,1 miliardi di dollari di Taiwan (1,25 miliardi di euro) dello stesso periodo dell’anno scorso, secondo un comunicato stampa.

Si tratta di una somma ben superiore alle previsioni degli analisti intervistati da Bloomberg, pari a 45,9 miliardi di dollari di Taiwan (1,34 miliardi di euro). I ricavi per il periodo luglio-settembre sono aumentati del 20% su base annua raggiungendo 1,9 trilioni di dollari di Taiwan (55,33 miliardi di euro). Le cifre rappresentano il quinto trimestre consecutivo di crescita degli utili per l’azienda, che sta cavalcando l’onda della domanda di intelligenza artificiale generativa, in seguito alla fulminea popolarità di prodotti come ChatGPT sin dal suo lancio due anni fa.

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Diversificare la catena di fornitura

I ricavi di Foxconn derivanti dall’intelligenza artificiale sono più che raddoppiati nella prima metà di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo quanto dichiarato dalla società in una precedente teleconferenza sugli utili. All’inizio di ottobre il colosso tecnologico ha annunciato che costruirà in Messico il più grande sito di produzione del mondo per i “super chip” grafici GB200 dell’azienda americana Nvidia. Tuttavia, la maggior parte delle sue attività hanno sede in Cina, dove è il maggiore fornitore di posti di lavoro nel settore privato, con oltre un milione di dipendenti.

Foxconn sta ora cercando di diversificare la propria catena di approvvigionamento dopo che la produzione è stata colpita da tre anni di rigide politiche legate al Covid, da un’ondata di disordini sindacali e da tensioni diplomatiche con gli Stati Uniti. Sempre in ottobre, quattro dipendenti dell’azienda sono stati arrestati nella città di Zhengzhou, capoluogo della provincia cinese dell’Henan (centrale), per quello che equivarrebbe a una “violazione di fiducia” secondo le autorità taiwanesi, che hanno però qualificato “strane ” le circostanze di questi arresti.

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