Uomini e donne, ma anche bambini, prigionieri di Hamas per mesi dopo l'attentato del 7 ottobre, sono stati ricevuti questo giovedì, 14 novembre, dal Santo Padre in Vaticano. Molti portavano un cartello con i volti e i nomi dei loro familiari imprigionati o scomparsi.
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Dopo mesi di prigionia a Gaza, un gruppo di ostaggi israeliani rapiti da Hamas durante il brutale attacco del 7 ottobre 2023 sono stati ricevuti questa mattina, 14 novembre, da Papa Francesco in Vaticano. All'udienza, avvenuta nella biblioteca del Palazzo Apostolico, erano presenti sedici persone, tra cui dieci donne, quattro uomini e due bambini.
Uno di loro ha regalato al Papa una maglia da calcio che porta il nome di Tal Shoham, un membro della sua famiglia rapito insieme alla moglie, ai figli, alla suocera e ad altri membri della sua famiglia, alcuni dei quali sono stati rilasciati nell'ambito di un accordo temporaneo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele, mediato da Qatar, Egitto e Stati Uniti. Il volto di Tal Shoham e la sua età (ha festeggiato in prigionia il suo 39esimo compleanno) compaiono su un cartello presentato questa mattina al Papa.
Anche altri partecipanti all'udienza hanno mostrato a François i volti dei loro cari. Sulla loro insegna, una foto, i loro nomi, la loro età, le parole “Portare lui a casa», (“Portalo a casa”), e il logo del Forum sugli ostaggi e le famiglie scomparseil coordinamento dei parenti degli ostaggi e delle persone scomparse da più di un anno. Il Santo Padre ha posto la mano su ciascuno di questi volti in segno di benedizione. Rimase poi qualche istante in preghiera silenziosa.
Un incontro”toccante», secondo l'ambasciata israeliana presso la Santa Sede, che precisa che il Sommo Pontefice ha manifestato la sua vicinanza e il suo impegno per la liberazione degli altri ostaggi ancora prigionieri a Gaza, in un post pubblicato sul suo account X. Sono ancora 97 gli ostaggi nelle mani di Hamas, 34 dei quali vengono dichiarati morti da Israele.
Un bambino regala al Papa una maglia sportiva
I continui appelli del Papa
Dopo l'attentato del 7 ottobre, Papa Francesco ha costantemente ribadito, in ogni suo intervento pubblico, il suo appello per la liberazione delle persone rapite, condizione urgente e necessaria – con il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e l'accesso della popolazione ai servizi umanitari. aiuti – per la soluzione del conflitto innescatosi dopo l'attacco di Hamas che ha provocato la morte di oltre 1.100 persone e il rapimento di 240 persone, tra cui donne, anziani e bambini.
L'8 aprile il Sovrano Pontefice ha incontrato un gruppo di genitori di ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. E ancora prima, il 22 novembre 2023, ha ricevuto in Vaticano – in due distinte occasioni – i genitori degli ostaggi israeliani e una delegazione di palestinesi i cui parenti stanno pagando l’altissimo prezzo della guerra a Gaza, in un contesto di incessante Attacchi israeliani che hanno causato distruzione e morte (oltre 43.700 vittime secondo gli ultimi dati pubblicati dal ministero della Salute guidato da Hamas). In questa occasione Francesco ha voluto”dimostrare vicinanza spirituale alla sofferenza di ogni persona“, ha spiegato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.
Infine, il 17 ottobre, il Papa ha concesso in udienza privata Ehud Olmert, 78 anni, ex primo ministro dello Stato di Israele, e l'ex ministro degli Esteri dello Stato palestinese, Nasser Al-Kidva, ricevuti alla Palazzo Apostolico con una delegazione di attivisti per la pace. “Un incontro importante e commovente“, hanno detto i due politici ai media vaticani, nel corso del quale “il Santo Padre ha mostrato uno straordinario interesse per gli sforzi di pace in Medio Oriente».
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