Europa 1 con AFP / Crediti fotografici: JULIEN DE ROSA / AFP
11:19, 14 novembre 2024
Questo giovedì sera, l’incontro della Società delle Nazioni tra Francia e Israele è stato classificato ad alto rischio nel contesto del conflitto in Medio Oriente e delle recenti violenze nei Paesi Bassi. Di fronte a ciò, il presidente del Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif) Yonathan Arfi spera in una situazione “anti-Amsterdam”.
Il presidente del Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif), Yonathan Arfi, si è detto giovedì “preoccupato e vigile”, a poche ore dalla partita “simbolica” Francia-Israele, sperando che dimostri “l’anti-Amsterdam”. “Siamo preoccupati. Siamo vigili perché sappiamo che questa sera la partita Francia-Israele si svolgerà in condizioni di alta tensione di sicurezza, con molte minacce”, ha dichiarato il rappresentante del Crif a RTL.
“Un segnale forte”
La pressione è al culmine prima di questo incontro di calcio che conta per la Società delle Nazioni, la cui posta in gioco è in gran parte eclissata dal contesto del conflitto in Medio Oriente e dal clima esacerbato dalle recenti violenze a margine di una partita del Maccabi Tel. -Partita dell’Aviv ad Amsterdam. Più di 4.000 poliziotti e gendarmi sono stati dispiegati per garantire la sicurezza. “Dobbiamo andare a vedere questa partita perché è diventata un simbolo che va oltre lo sport, un simbolo quasi politico di affermazione di fronte all’antisemitismo, di affermazione repubblicana insomma”, ha detto Yonathan Arfi.
“È l’anti-Amsterdam che dobbiamo dimostrare questa sera”, ha invocato il presidente del Crif, riferendosi ai gravi incidenti seguiti alla partita di Europa League tra Ajax e Maccabi Tel-Aviv, avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 novembre al Paesi Bassi. Per il presidente del Crif, la presenza del presidente della Repubblica Emmanuel Macron sugli spalti dello Stade de France, a Saint-Denis, così come dei suoi predecessori François Hollande e Nicolas Sarkozy secondo diversi media, è “un segnale forte “. “Abbiamo bisogno di simboli nel nostro Paese. Di fronte all’antisemitismo, ma di fronte all’odio in generale, dobbiamo ricordarci cos’è l’armonia civile”, ha aggiunto.
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